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Onu, Cirielli: ritardo mondiale su Agenda 2030, ma per noi cruciale. Boldrini: governo sottovaluta

Roma, 15 set - “Il ritardo nell'attuazione dell'Agenda 2030 c'è e riguarda, purtroppo, tutto il mondo”, ma l’obiettivo è di “continuare a lavorare insieme verso gli obiettivi in termini di sviluppo sostenibile indicati dall'Agenda 2030, che condividiamo in pieno e che consideriamo cruciali per il futuro di tutti noi”. Così il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, rispondendo alla Camera a un’interpellanza urgente del Pd in merito alla partecipazione italiana al Forum politico di alto livello per lo sviluppo sostenibile che si terrà all’Onu, a New York, il 18-19 settembre, per la revisione di medio termine dell’Agenda 2030. “Tra i temi prioritari vi sarà la sicurezza alimentare; è un tema su cui l'Italia sta giocando un ruolo importante - aggiungo, che si gioca la faccia - rispetto alle nostre grandi responsabilità quale Nazione europea più vicina all'Africa. La sicurezza alimentare sarà, quindi, uno dei temi centrali della presidenza italiana del G7” ha spiegato Cirielli, che aggiunge: “Al riguardo, questo governo - e non altri - ha lanciato un principio molto chiaro: nessuno nega il fatto che ci sia un diritto a migrare e lo sviluppo non può essere fatto per bloccare le migrazioni, perché esiste un diritto a migrare così come esiste un diritto a non migrare. Per questo abbiamo lanciato anche un Piano Mattei e l'abbiamo chiamato con il nome di un grande italiano che ha cercato di avviare una partnership non predatoria con l'Africa. Il Piano Mattei significherà risorse importanti aggiuntive verso l'Africa - dal 40 per cento siamo passati al 60 per cento - ma significherà anche un coinvolgimento di tutto il sistema Paese e, soprattutto, far uscire l'Unione europea da una logica che non vede assolutamente uno sviluppo importante dell'Africa, lo sviluppo del capitale umano”. Secondo Cirielli, “bisogna avere coraggio e ambizione ma bisogna anche essere realisti: sinceramente la narrazione di un governo negazionista dei cambiamenti climatici è priva di fondamento”. Al vertice, informa il viceministro, “l'Italia sarà rappresentata dal vice presidente del Consiglio, ministro Tajani, ed io personalmente sarò presente”.

Non soddisfatta della risposta la deputata interrogante, Laura Boldrini: “Ho chiesto al governo se sia consapevole che l’Agenda 2030 sia a rischio. Intanto, mi sembra evidente che il fatto che non vada la presidente del Consiglio, come ci ha detto il viceministro Cirielli, in un incontro a livello di capi di Stato e di governo, significa che stanno sottovalutando enormemente l’importanza di questo summit”. “Non l’ho detto”, replica in aula il viceministro. Puntualizzazione che, però, non convince Boldrini: “Ciò non mi sorprende, visto che il viceministro ci ha detto che il governo ha un’agenda parallela. Ma a noi interessa che l’esecutivo metta in atto gli obiettivi dell’Agenda 2030. E quale sarebbe questa agenda parallela? Il Piano Mattei? Un piano di cui non si sa niente, è da un anno che ne parlano ma non abbiamo visto nessun progetto, nessun piano di finanziamento, nessuna prospettiva concreta, un ‘pezzo di carta’. Ho chiesto più volte, sia in aula che in commissione, ma nessuno mi ha saputo dare un elemento concreto, non si può andare avanti così con degli slogan, è una mancanza di rispetto verso gli italiani e le italiane, nonché verso il Parlamento. Penso che quello che sta facendo il governo sia insoddisfacente, non c’è alcuno sforzo, pur di non perdere un po’ di consenso si perde la grande sfida dello sviluppo globale e ambientale, perché qui siamo indietro su tutto. Altri paesi – conclude Boldrini - stanno investendo sul cambiamento climatico e sulla transizione ecologica, mentre il governo italiano nega il cambiamento, dice che c’è tempo ma il tempo è già scaduto”. (PO / Roc) ////

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