Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Salute, deputati in prima fila per prevenzione cardiovascolare

Roma, 28 set – Grazie all’innovazione terapeutica e alla prevenzione, un gran numero di morti dovute alle malattie cardiovascolari oggi potrebbero essere evitato. Nonostante questo, in Italia, come nella maggior parte dei Paesi occidentali, queste patologie rappresentano ancora oggi la prima causa di morte nella popolazione adulta, con oltre 220 mila decessi ogni anno, che corrispondono a 25 ogni ora. Dati che, se associati al loro impatto socioeconomico, fanno emergere chiaramente l’urgenza di un piano d’azione che metta al centro la prevenzione come investimento per il futuro e il benessere dei cittadini e di tutto il Paese. Uno scenario che, in occasione della Giornata mondiale del cuore che ci celebra domani, ha suggerito un'azione congiunta tra Novartis e i principali esperti del cuore, riuniti in un incontro a Roma per proseguire il dialogo e condividere l’urgenza di avviare strategie di prevenzione. Un incontro autorizzato dalla Camera dei deputati in cui, in due giorni, parlamentari, funzionari e membri degli staff della Camera si sono sottoposti a un’attività di monitoraggio dei propri livelli di colesterolo, proprio per accendere i riflettori sull’importanza di una maggiore sensibilizzazione in questo ambito. Novartis, con il patrocinio dell’Associazione italiana scompensati italiani e della Fondazione italiana per il cuore, sarà presente “nel cuore” di alcune città italiane - tra cui a Roma il 30 settembre in Piazza San Cosimato, e a Napoli il 4 ottobre in Piazza Ugo la Malfa -, con appuntamenti di misurazioni gratuite del profilo lipidico che vedranno coinvolti non solo la popolazione italiana ma anche esponenti istituzionali che vorranno conoscere i propri livelli di colesterolo e ricevere materiali educativi sulla prevenzione del rischio. L’iniziativa è stata presentata oggi a Montecitorio: “La politica deve fare – afferma Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia componente della commissione Affari sociali -. Certamente siamo indietro perché gli anni del Covid hanno bloccato la cultura della prevenzione nel nostro Paese, su tutte le patologie e sulle malattie cardiovascolari paghiamo il prezzo più alto in quanto rappresentano la prima causa di morte nel nostro Paese. Abbiamo quindi l’obbligo morale di predisporre tutti quegli strumenti che ci permettono di mettere in sicurezza il paziente. Per questo bisogna investire in prevenzione, che riduce il rischio morte, consente di intercettare la patologia in tempo utile per poterla curare: si tratta quindi di un passaggio obbligato”.

“Investire in prevenzione significa risparmiare sulla spesa, facendo una valutazione sia di breve che di lungo periodo ci rendiamo conto che un paziente con una patologia conclamata costa molto di più rispetto a una prevenzione che permette di agire in anticipo” continua la parlamentare, che assicura: “C’è la volontà da parte di questo governo di tornare a investire sulla prevenzione e sugli screening preventivi: abbiamo già fatto alcuni atti preventivi per alcune patologie in questa direzione e voglio sottolineare come ci sia stata la totale unanimità in Parlamento su questi provvedimenti. Credo che sia un segnale importante di maturità politica”. “Insisteremo su questa linea – assicura Patriarca - e anche sulla necessità di avere una omogeneità nella medicina territoriale su tutto il territorio nazionale, perché anche nella gestione della prevenzione e della cura di alcune patologie la medicina territoriale rappresenta il primo impatto, il medico di base è il frontline anche per consigliare nella prevenzione e per riavvicinare le persone a una cultura della prevenzione”. “Preoccupa la quota significativa di casi attribuibili a condizioni trombotiche o di aterosclerosi in cui l'ipercolesterolemia - spiega Pasquale Perrone Filardi, ordinario di Cardiologia, direttore della Scuola di specializzazione in malattie dell'apparato cardiovascolare dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente Società italiana di cardiologia - rappresenta un fattore di rischio chiave. Le malattie cardiovascolari si confermano purtroppo come la principale causa di morte nel mondo, provocando più decessi di tutti i tumori. Gli strumenti e l’innovazione a disposizione consentono di intervenire preventivamente su circa l’80% degli eventi cardiovascolari. Perseverare con sforzi collettivi di attività di sensibilizzazione contribuisce a ridurre l’incidenza di rischio e salvare molte vite”. (po / Roc) ////

(© 9Colonne - citare la fonte)