Torino capitale delle donne clown. Torna "Pagliacce - Festival internazionale di donne clown", dopo il successo della prima edizione andata in scena l'anno scorso: un'iniziativa che porta in Piemonte le migliori artiste internazionali della comicità pronte, certo, a far ridere i piccoli ma anche gli adulti. La peculiarità, infatti, è la qualità e il livello degli spettacoli in programma da oggi al 22 ottobre. Una kermesse di spettacoli tutti al femminile che coinvolge 51 tra compagnie e artiste, tra cui spiccano alcune ospiti internazionali: Jimena Cavalletti, Colette Gomette & Anna De Lirium, Mireia Miracle e Kolektivo Konika. Il palinsesto propone come lo scorso anno progetti per i più piccoli e spettacoli pensati anche per gli adulti.
A organizzare il Festival, realizzato con il sostegno del ministero della Cultura e della Fondazione Crt e con il patrocinio del Comune, è il duo comico torinese Le due e un quarto in collaborazione con Pagliacce Network, la prima rete italiana di donne clown. Oggi, Pagliacce Network raggruppa 113 artiste. “Non esiste un altro festival internazionale di donne clown in Italia” sottolinea Martina Soragna, direttrice artistica del Festival insieme a Silvia Laniado, entrambe, nella vita, clown del duo Le due e un quarto. All'estero esistono festival simili in Portogallo, Spagna, Francia e America Latina. In Italia, Torino è, in qualche modo, la prima. “Quest'anno c'è una fortissima componente spagnola tra le artiste in programma, a dimostrazione del fatto che in Spagna la clownerie femminile è molto sviluppata: esistono infatti molte compagnie e più di un festival solo di donne clown” spiega Soragna. Novità di questa edizione sono gli spettacoli musicali in orario notturno e i dj set per tirare tardi: tre quelli in cartellone.
Quartier generale italiano sarà lo chapiteau Madera, montato in via Niccolò Paganini. Prevista, però, anche un'incursione al Balon, proprio durante il mercato del sabato che diventerà scenografia di un'anteprima nazionale, ovvero dello spettacolo itinerante “B.O.B.A.S” della compagnia spagnola Jimena Cavalletti. Inoltre domani, alle 15, ci sarà un talk aperto al pubblico con varie artiste del festival e Paolo Apolito, antropologo italiano tra i massimi studiosi di antropologia religiosa e antropologia simbolica, docente di antropologia culturale all’Università di Salerno e all’Università di Roma Tre, ex presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane istituito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il titolo dell'incontro è "Clown, donne e società: dagli stereotipi all' innovazione per un impatto rivoluzionario": il pomeriggio vuole essere una riflessione su come, evolvendo dalle tipologie di comicità femminile del passato, le clown donne di oggi possono avere un impatto culturale ma anche sociale innovativo e significativo. Apolito è chiamato a parlare come studioso di fenomeni rituali, dalle feste alle visioni mariane approfondendo gli studi sui ritmi e la musicalità comunicativa. Per il festival creerà un intervento specifico sulle donne e la comicità dal suo punto di vista di antropologo culturale. Una novità rispetto all'anno scorso: parteciperanno sia professioniste del settore sia il grande pubblico. Presente anche Francesca Martello, clownessa, che ha scritto anche un libro sulle donne clown italiane , s'intitola "Più uniche che rare". Il volume ha lo scopo di creare un immaginario collettivo, una sorta di mappatura delle clown donne contemporanee. Un libro di ritratti e storie inspirate alle clownesse che lei ha conosciuto in questi anni. Il libro é unico nel suo genere perché non esistono libri specifici sulle donne clown, sulla storia delle donne clown né sulle donne clown contemporanee. Altra voce autorevole dell'incontro quella di Maria Vittoria Vittori che presenterà il suo libro "La rivoluzione in pista. Storie di donne, circo e libertà", edito da Iacobelli: raccoglie sette storie che, dalla pista, territorio circense per eccellenza, si estendono ai più disparati ambiti culturali e sociali in un arco di tempo che dall'Ottocento arriva fino alla contemporaneità. Acrobate e scrittrici, Charlot e Moira Orfei, filosofe e clown: un vertiginoso viaggio nel mondo del circo e delle artiste che lo hanno abitato e raccontato.
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