Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Così si fermano i Tir
non i nemici

di Paolo Pagliaro

Un noto giornalista sosteneva che non c’è niente di piu inedito dell’edito. Voleva dire che le notizie spesso si ripetono nel tempo uguali a se stesse. E che i lettori hanno la memoria corta. E così oggi vediamo annunciata con enfasi la morte degli accordi di Schengen , il trattato sulla libera circolazione in Europa, dimenticando che dal 2006 a oggi è stato già sospeso per 120 volte. L'Italia ad esempio aveva reintrodotto i controlli alla frontiere in occasione del G8 di Genova, nel 2001, di quello de L'Aquila, nel 2009, e per il G7 di Taormina, nel 2017. Nel 2011 Berlusconi aveva chiesto alle Commissione europea di sospendere Schengen come risposta agli sbarchi di Lampedusa, richiesta avanzata anche in altre occasioni finché non è stato chiaro che la chiusura delle frontiere avrebbe impedito a migliaia di migranti sbarcati in Italia di raggiungere il Nord Europa, meta finale del loro viaggio. Schengen è stato sospeso per le ragioni più varie. Il Belgio e la Francia lo hanno fatto per gli Europei di calcio, la Norvegia in occasione della cerimonia dei Nobel; l'Estonia per la visita del presidente americano e la Spagna per il matrimonio dell’allora principe ereditario Felipe. Le frontiere sono state chiuse durante la pandemia, e negli ultimi anni più volte per fermare il terrorismo e i flussi migratori, con esiti controversi,
Non hanno dubbi, invece, gli autotrasportatori e le imprese italiane che vivono di export, soprattutto quelle che lavorano con consegne giornaliere “just in time” verso i Paesi del nord: i nuovi controlli alla frontiera con la Slovenia, in vigore da domani, rischiano di avere conseguenze pesanti perché si aggiungono alla chiusura del tunnel del Monte Bianco, alle restrizioni svizzere e alla paralisi del Brennero, dove ci sono 100 chilometri di Tir in coda.

(© 9Colonne - citare la fonte)