Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GIORGETTI: PUNTIAMO
AL RIENTRO DEI CERVELLI

"Le modifiche del decreto legislativo presenteranno un regime agevolativo pari o addirittura migliore a quello applicato negli altri paesi europei, agendo per eliminare le distorsioni". Ad assicurarlo, rispondendo a ben due interrogazioni al question time in Senato, è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che interviene sulla stretta annunciata dal governo in merito alle agevolazioni fiscali per chi rientra dall'estero, i cosiddetti "impatriati". "In questi giorni c'è una miriade di commenti rispetto a delle bozze più o meno autorizzate, anzi non autorizzate, che circolano sui media, rispetto a questo decreto legislativo e altri provvedimenti di bilancio. Discuteremo ampiamente delle proposte del governo quando verranno codificate correttamente" premette il ministro. Che spiega gli obiettivi dell'esecutivo: " "Se parliamo di rientro dei cervelli, questo governo ci tiene: ma abbiamo applicato il nostro 'modesto cervello' ad alcuni fenomeni assolutamente da censurare". ("Tipo - aggiunge - che qualcuno rientra e prende la residenza al sud per avere una maggiore detrazione, e poi non contribuisce allo sviluppo del meridione, ma va a lavorare da qualche altra parte. Oppure le pratiche elusive adottate da gruppi che, pur rimanendo nel proprio perimetro societario, trovavano il modo di suddividere il vantaggio tra il dipendente e il gruppo per metterlo a carico dello stato. O come nel caso del rientro dei 'cervelli calciatori', su cui una rifessione andrebbe fatta per l'effetto distruttivo nei confronti del vivaio dei calciatori italiani, che trovano una concorrenza impropria da parte di soggetti che entrando in Italia costano la metà. Io dico semplicemente che dei 24.450 impatriati, i ricercatori e docenti sono circa 1.200, gli altri sono manager, top manager o semplicemente persone che hanno sfruttato un'agevolazione, che ha un effetto sulle casse dello stato valutabile in 1,3 mld di euro annui". Giorgetti specifica infine che "il nuovo impianto normativo non pregiudicherà l'ingresso di lavoratori in settori come sanità e formazione. Il requisito richiesto è quello dell'elevata qualificazione e specializzazione. L'impegno del Governo per la tutela delle aree di confine si esplica attraverso una serie di misure, quale ad esempio la recente legge di ratifica con la Svizzera per i lavoratori transfrontalieri; non da ultimo, nel disegno di legge di bilancio sarà rifinanziato il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale e le Province autonome". (26 ott – red)

(© 9Colonne - citare la fonte)