Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

PIANO MATTEI: RELAZIONE
ANNUALE ALLE CAMERE

Insieme al premierato, domani in Consiglio dei ministri inizierà il cammino di una delle stelle polari del governo Meloni, il Piano Mattei, ispirato allo storico presidente dell’Eni: un progetto che nasce dall’esigenza di “definire un piano complessivo per lo sviluppo della collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano, che si inserisca nella più ampia strategia italiana di tutela e promozione della sicurezza nazionale in tutte le sue dimensioni, inclusa quella economica, energetica, climatica, alimentare e del contrasto ai flussi migratori irregolari”. È quanto si legge nella bozza del decreto legge sulla governance del Piano Mattei, domani all’esame del Cdm. Un piano che “persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza”, che “ha durata quadriennale e può essere aggiornato anche prima della scadenza”.  “Entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmette alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del Piano, previa approvazione da parte della Cabina di regia” si legge sempre nella bozza del provvedimento. Cabina di regia che sarà presieduta dal presidente del Consiglio e composta tra gli altri dal ministro degli Affari esteri, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri ministri, dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell’Ice-Agenzia italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, di Cassa depositi e prestiti e di Sace. Presso la presidenza del Consiglio viene inoltre istituita una struttura di missione, il cui coordinatore è individuato tra gli appartenenti alla carriera diplomatica.

Della cabina di regia faranno parte anche rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e del terzo settore, rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, individuati con decreto del presidente del Consiglio. "Ora che possiamo leggere la bozza del decreto del Piano Mattei, gli obiettivi sono chiari: far arrivare dall'Africa più gas in Italia e in Europa, trasformando il nostro paese in un hub del gas. Nella cabina di regia, secondo il decreto, sarà presente Eni, e infatti De Scalzi è il vero artefice e suggeritore della strategia energetica del Governo Meloni. Infatti si scrive Piano Mattei, ma si legge Piano De Scalzi. Proprio l'amministratore delegato di Eni, intervistato dal Financial Times a proposito dei paesi africani, disse: 'We don't have energy, they have energy' (Loro hanno energia, noi no) e ancora 'Dobbiamo aprirci all'Africa, dobbiamo essere i loro compagni di viaggio e aiutarli a svilupparsi'. Il Piano Mattei che leggiamo non prevede nessuna risorsa da destinare alla cooperazione allo sviluppo." Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, componente della Commissione ambiente, parla invece di “un piano operativo, concreto, visionario ma incentrato su temi e problemi cogenti come lo sviluppo, la politica energetica, l'autosufficienza alimentare, le infrastrutture. L'Italia è da sempre apprezzata nel continente africano perché ha dimostrato un approccio diverso, non predatorio ma improntato alla cooperazione e alla crescita reciproca. Il piano Mattei del governo di Centrodestra rappresenta quindi un rilancio della nostra azione in Africa e si riconnette, non solo nel nome e nei principi, a una grande tradizione”. (Roc)

(© 9Colonne - citare la fonte)