ANDREA PINNA SI RACCONTA NE “IL MIO LATO B(POLARE)”
È disponibile in libreria e in tutti gli store digitali “Il mio lato B(polare)”, il nuovo libro edito da HarperCollins di A. Andrea Pinna, noto al grande pubblico con il nome del suo account Instagram “Leperledipinna”: un memoir che affronta il tema della sofferenza mentale, senza perdere la dissacrante vena ironica del suo autore. Prima blogger, poi influencer, quindi volto televisivo... Una vita in costante accelerazione, come una corsa a perdifiato in discesa. Eppure, è proprio all’apice del successo che Andrea si è trovato a dover fare i conti con una malattia che, da latente, si è scatenata in tutta la sua portata sconvolgente: il disturbo bipolare. All’interno delle pagine di questo libro Andrea racconta la storia di una diagnosi difficile da accettare proprio perché, molto spesso, le malattie psichiatriche sembrano rubare anche l’identità di chi ne soffre. Pinna ha deciso di ripercorrere la sua storia senza edulcorare nulla, condividendo ricordi e momenti che in pochi avrebbero il coraggio di raccontare, con l’obiettivo di sorpassare il pregiudizio per cui si tende a definire una persona come fosse tutt’uno con la sua patologia. Dai momenti più bui agli incredibili episodi allucinatori, dall’eccitazione maniacale della fase up al cupo malessere della fase down, dalle richieste di aiuto fino all’incontro determinante con lo psichiatra che lo ha indirizzato verso la terapia più adatta per lui: Pinna non censura nulla, scavando con lucidità tra i ricordi più dolorosi ma senza perdere mai la sua dissacrante vena ironica. Perché, grazie all’adeguata terapia medica e al supporto degli affetti, Andrea ha imparato a convivere con la malattia e ha riscoperto la sua inconfondibile capacità di vedere il lato assurdo e paradossalmente divertente di ogni situazione. Il mio lato B(polare) è un viaggio sulle montagne russe, un coraggioso contributo al discorso pubblico sulla salute mentale, e un messaggio di incoraggiamento per chiunque abbia incontrato la malattia psichiatrica sulla propria strada. A. Andrea Pinna Nato a Cagliari nel 1986 è content creator e scrittore. Attraverso il suo account @leperledipinna condivide pensieri ironici e commenta con la sua cifra sarcastica l’attualità.(Gil)
“NON VI HO CHIESTO DI CHIAMARMI MAMMA": UN ROMANZO SULL’AFFIDO
Un diario ironico, acuto e sincero sull’essere famiglia. Una storia di affido scritta da chi l’affido l’ha conosciuto prima da adolescente, in fuga da una famiglia difficile; poi scelto per lavoro, e infine fortemente voluto nella vita privata. In libreria da venerdì 27 ottobre “Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma. Cronaca di un affido sine die”, la seconda uscita di «Opificium», la collana di narrativa dedicata a temi sociali e del lavoro, frutto di una collaborazione tra Edizioni Lavoro e Avagliano editore. Firmato da Karin Falconi, socia fondatrice dell’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, più nota come La Rete delle MammeMatte, il romanzo parla dell’irruzione di due sorelle preadolescenti all’interno di una famiglia serena e affiatata, formata da mamma, papà e un’unica figlia, anche lei preadolescente. La voce narrante è quella di una donna, che, dopo essersi occupata per anni, attraverso un’associazione, di trovare una famiglia a tutti quei bambini che i servizi sociali definiscono “incollocabili” perché troppo grandi di età, o malati o difficili, decide di fare il grande passo, intraprendendo il tortuoso ed emozionante cammino dell’affido familiare. Più che una storia biografica, la storia di tante storie incontrate negli anni e la voglia di portare sotto i riflettori l’affido familiare e in particolare la possibilità di accogliere un adolescente, l’età meno desiderata. “L’affido, nella sua complessità, significa capacità di essere una Famiglia in Più per un minore”: spiega l’autrice. “Nutrendo profondo rispetto per il suo vissuto personale, la sua storia e la sua famiglia di origine, con la consapevolezza di non potersi sostituire a quest’ultima. L’affido di un adolescente aggiunge nell’immaginario comune un gradino, o forse una scalinata di complessità in più. Eppure, attraverso alcune esperienze di affido si creano legami indistruttibili, destinati a durare per sempre. Con un adolescente, che è a metà tra un bambino e un adulto, si aggiunge la consapevolezza, la consapevolezza di persone che si scelgono giorno dopo giorno”. Il libro contiene in appendice un Vademecum su come si diventa genitori affidatari e la Postfazione di Emilia Russo, presidente M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, che pone l’accento sulla particolare forma di affido che è il sine die, ovvero il prolungamento dell’affido fino al raggiungimento della maggiore età del minore.
L’AUTRICE. Karin Falconi, mediatrice familiare e professional counselor, è specialista nel sostegno alla genitorialità affidataria e adottiva. Vicepresidente dell’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini (www.mammematte.com), è responsabile del progetto AFFIDIamoci (www.affidiamoci.it), che diffonde e sostiene la cultura dell'accoglienza da parte dei single e delle coppie omosessuali. L’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, più nota come La Rete delle MammeMatte opera sull’intero territorio nazionale per la tutela dei diritti dei minori (soprattutto con bisogni speciali) attraverso l’Affido e l’Adozione. Dal 2017 ad oggi ha collocato in famiglia circa 190 minori con bisogni speciali. La presentazione del libro con l’autrice sarà al Caffè Letterario di Roma (via Ostiense 95) domenica 19 novembre alle ore 17. Presentano Arcangelo Iannace e Angelo Libri. Lettura a cura di Alessia Santoni, ospiti d’onore con la loro storia d’onore Maria René (17 anni) e Stefano (18 anni). Per ogni copia venduta l’editore devolverà 1 € all’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini e l’autrice l’intero ricavato. Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma. Cronaca di un affido sine die Pagine: 144, Prezzo: 16 €. (PO / red / Gil)
C'ERA UNA VOLTA IL (MIO) TENNIS, AUTOBIOGRAFIA DI CLAUDIO PISTOLESI
Esce per Gremese un libro rivolto a tutti gli appassionati di tennis che condurrà il lettore nei meandri più reconditi del professionismo estremo di questo sport, dentro e fuori dal campo: lo scrittore protagonista di questa serie di storie e incontri nel lungo viaggio che ne ha segnato la carriera di campione è Claudio Pistolesi, conoscitore come pochi altri della ribalta tennistica mondiale. “C’era una volta il (mio) tennis”, con la prefazione di Adriano Panatta, narra emozioni, tensioni, frustrazioni, speranze, illusioni e gioie dei giocatori e dei loro allenatori in un excursus che spazia dal tennis “romantico”, che Pistolesi ha giocato in un’epoca marcata da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, a quello moderno, contrassegnato dai successi di Federer, Djokovic e Nadal. Pistolesi, che oggi vive negli Stati Uniti ed è un affermato imprenditore e coach internazionale - Director of tennis program per JTCC / Bolles in Florida e fondatore e CEO della Claudio Pistolesi Enterprise - scrive il suo lungo racconto a ruota libera, con semplicità e schiettezza, condividendo insieme ai lettori le mille vicende che lo hanno visto protagonista o testimone, tra tornei, spogliatoi, allenamenti e viaggi ai quattro angoli del globo, a tu per tu con i grandi e grandissimi del tennis professionistico (e qui ci sono quasi tutti!). I suoi ricordi lasciano affiorare gli entusiasmi, le tensioni, le speranze e le delusioni che questo sport straordinario porta con sé, insieme ai profondi mutamenti che ne hanno cambiato le dinamiche di gioco nel corso degli ultimi trent’anni. E tra tante emozioni vissute in prima persona, c’è anche posto per gli aneddoti più scanzonati e divertenti della sua movimentata vita sportiva: come quella volta che gli toccò – nelle vesti di allenatore – rincuorare Federer per aver perso una finale contro un “suo” atleta, oppure quando agli US Open di NYC (di fronte a 20.000 spettatori), giovane tennista avversario del mito statunitense Connors, fu scambiato per un suo tifoso e prontamente bloccato all’ingresso del campo.
L’AUTORE. Claudio Pistolesi (Roma, 1967) ha iniziato a giocare da giovanissimo. È stato Campione del mondo Junior ITF nel 1985. Il 12 aprile 1987 ha conquistato un titolo ATP a Bari, raggiungendo il suo miglior ranking il 17 agosto 1987, alla posizione numero 71, e detenendo nel 1988, per due settimane, il titolo di numero uno italiano. La sua carriera da allenatore di tennis è cominciata nel 1995 quando è diventato coach della statunitense Monica Seles, ed è proseguita poi insieme a molti altri giocatori di livello internazionale. Oggi presiede e dirige la società da lui fondata, la Claudio Pistolesi Enterprise, e gestisce a Jacksonville – dove risiede – il JTCC Florida (Junior Tennis Champions Center) succedendo all’ex Top 10 e storico director dell’ATP Brian Gottfried.
(red / Gil)
“BATTI IL TEMPO”, UNA LEZIONE DI STORIA CON IL ROCK NELLE CUFFIE
“Batti il tempo” è il titolo del nuovo libro (il suo terzo, dopo i precedenti “Il suono del secolo” e “L’Italia suonata”) del giornalista e critico musicale Stefano Mannucci (Il Castello marchio Chinaski Edizioni). La musica nella storia e la storia dentro la musica. È il filo conduttore teso dall’autore nel realizzare questo volume, che racconta molti dei fatti storici più importanti dell’America e dell’Europa tra gli Anni Sessanta e Settanta, attraverso l’occhio della musica. Con un titolo a doppia lettura: “battere il tempo”, percepire il ritmo e il senso della propria epoca per creare un suono mai udito prima, e correre più veloce della Storia stessa che bracca soprattutto i giovani, quelli di mezzo secolo fa e quelli di oggi. Con gusto scopertamente narrativo, aneddoti spesso poco conosciuti legano tra loro Miles Davis e il razzismo dilagante di quegli anni attraverso la sua love story con Juliette Gréco; Bob Dylan che lancia nelle canzoni la sfida autorale a Lennon e poi si rintana nell’auto-carro funebre di Neil Young; Johnny Cash che dopo essere stato giudicato “il figlio sbagliato” dal proprio padre, sceglie di stare dalla parte degli ultimi fino a una clamorosa presa di posizione contro la guerra del Vietnam. Se le vicende di Martin Luther King si sviluppano di pari passo con la vita di Aretha Franklin, e quelle di Malcom X ispirano il proto-rap (con Hendrix che spunta in studio), Beatles e Rolling Stones sono indissolubilmente legati ai movimenti pacifisti e alla Guerra Fredda. Come non ricordare la “maledizione” dei Beach Boys quando si parla della tragica escalation criminale di Charles Manson? E la nascita del flower power in margine a manifestazioni hippie in cui ci si proponeva di far letteralmente “levitare da terra” il Pentagono con la forza psichica? Oppure la corsa allo spazio che tanto ha suggestionato la produzione artistica dei Pink Floyd di Syd Barrett, e le visioni cosmiche di David Bowie. “Batti il tempo” però non è un mero manuale cronistorico di quegli anni. Mannucci impreziosisce i racconti con delicate fotografie che immortalano i rapporti d’amicizia e i contrasti tra le rockstar, in altri casi scappatelle amorose o la condivisione degli eccessi come alcool e droga. Un dipanarsi di intrecci tra un delirante duetto tra Jim Morrison e Jimi Hendrix, oppure John Lennon e Mick Jagger che girano in taxi per Londra, fino a Janis Joplin che ci prova con un giovane Bruce Springsteen. In un turbine di sliding doors l’autore si chiede cosa sarebbe successo alla storia del mondo e della musica se Grace Slick fosse riuscita nell’intento di versare l’LSD nel the del presidente Nixon. Come sarebbero andate le cose se Rory Gallagher, riluttante eroe irlandese, fosse davvero diventato il chitarrista degli Stones, al posto di Mick Taylor? Senza contare che Frank Zappa progettò concretamente di correre per la presidenza degli USA. Tra le “tre vite” di Joni Mitchell, la luna che fa cadere da un tetto Robert Wyatt spingendolo a esplorare altri universi musicali, la critica progressive alla Britannia Felix da parte dei Genesis di Peter Gabriel, la sregolatezza di John Coltrane e un sentito ritratto dei Buckley padre e figlio e di Nick Drake. Il libro si conclude poi con un dialogo immaginario e surreale tra le “ombre” del Rock River: i grandi defunti della musica come Cliff Burton, John Bonham o Sinead O’Connor e tanti altri che dialogano malinconicamente tra loro. Per finire un capitolo dal contenuto futuribile, ma non troppo: Elvis non è morto e con l’avvento di Internet, AI e metaverso la certezza della Storia è di fatto cancellata. Prefazione a cura dei Fast Animals and Slow Kids. L’autore presenterà il libro lunedì 6 novembre ore 18.00 presso Feltrinelli Appia a Roma con Mannarino.(red / Gil)
CANTI DI NATALE FANTASTICI - IL CALENDARIO MUSICALE DELL’AVVENTO
Roma, 1 nov - Canti di Natale Fantastici - Il Calendario Musicale dell’Avvento è il primo libro di Giulia Pratelli, in uscita nella collana Musica di Seta per Iacobelli Editore. White Christmas è il singolo discografico più venduto della storia e questo potrebbe non stupirvi, ma lo sapevate che il suo enorme successo si lega agli avvenimenti di Pearl Harbor? I canti natalizi sembrano un argomento banale e prevedibile ma nascondono aneddoti divertenti e interessanti. Canti di Natale fantastici di Giulia Pratelli, con la prefazione di Paola Gallo, è un libro che scandisce l’attesa del Natale (o accompagna qualsiasi periodo dell’anno) in 24 capitoli da centellinare uno al giorno, al ritmo del calendario dell’’avvento, o da leggere tutti d’un fiato. Una canzone alla volta, spaziando tra brani della tradizione e uscite recenti, versioni tradizionali e interpretazioni inaspettate, ogni capitolo racconta pillole di storia, aneddoti e curiosità sulle origini dei canti tematici e delle nostre tradizioni natalizie. «Questa è una raccolta, ovviamente personale e parziale, ma (almeno nell’intenzione) il più possibile attenta alle diverse sfumature di quel mondo incredibilmente vasto che sono i canti a tema natalizio – racconta Giulia Pratelli. Curiosando tra libri, ascolti e riscoprendo antiche tradizioni ho iniziato a raccogliere un piccolo bagaglio di aneddoti e storie che ho deciso di condividere dando vita ad un piccolo calendario dell’avvento: 24 caselle che nascondono altrettante canzoni. Un’avventura nata per gioco, nei pochi secondi delle storie di un social, per poi trasformarsi in un programma radiofonico e diventare, finalmente, carta stampata perché “resister non si può” alla magia di un periodo dell’anno che, nonostante tutto, porta con sé un’atmosfera unica e ha un posto speciale nel cuore di molti di noi.». Il libro è il secondo titolo della nuova collana di Iacobellieditore in collaborazione con Musica di seta: libri, scritti, pensieri che nascono dalle esperienze di donne musiciste, cantautrici, scrittrici che hanno fatto della musica l’imprescindibile colonna sonora della vita. «Mi riconosco nella passione per il Natale e per la sua colonna sonora che Giulia racconta e diffonde – dice Chiara Raggi, Founder & Director Musica di Seta. Il suo punto di vista narrativo e musicale non è mai scontato! Questo libro è la prosecuzione di un lavoro interessante e divertente nel quale abbiamo affiancato Giulia. La nostra curiosità e il nostro modo di fare musica passa anche e soprattutto attraverso la ricerca, il desiderio di scovare perle preziose e questo libro, per noi, è una di queste». C’è vita oltre All I Want For Christmas Is You? Si può sopravvivere all’attesa del Natale senza ascoltare sempre i soliti tormentoni e magari riscoprire le radici di una tradizione lunga e ricca di sorprese? La risposta è sì.
L’AUTRICE - Giulia Pratelli nel 2018 vince il Premio InediTO Colline di Torino sezione testo can- zone e il “miglior testo” sia al Premio Lauzi sia al Premio Bianca D’Aponte. Nel 2019 è finalista al Premio De André e al Mia Martini Festival. Da una sua idea, nel 2018, ha preso forma l’omaggio a Lucio Dalla dal titolo Come è profondo il mare, sviluppato e portato in scena con Tommaso Novi, Luca Guidi e Giorgio Mannucci. Sotto la direzione artistica di Zibba pubblica gli album Tutto bene (Rusty Records, 2017) e Nel mio stomaco (BlackCandy Produzioni, 2022). Quest’ultimo contiene Qualcuno che ti vuole bene, scritto e interpretato insieme a Bianco, e Le cose da fare, premio per il Miglior Testo al XV Festival Internazionale della Cinematografia Sociale - Tulipani di Seta Nera. Ha ideato la rubrica social 24 CAROLS - Il calendario musicale dell’avvento, diventata poi un programma radiofonico da lei scritto e condotto per Radio Icaro nel 2021 e oggi, finalmente, un libro.(PO/ red / Gil)
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