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direttore Paolo Pagliaro

La fuga
dal lavoro

La fuga <BR> dal lavoro

di Paolo Pagliaro

La fuga dal lavoro cominciata durante il lockdown non è finita con il covid, ma continua e si rafforza. Oggi si è saputo che nel 2022 nella sola Lombardia si sono dimessi 566 mila lavoratori dipendenti, circa il 12% degli occupati. È un dato enorme, all’apparenza anomalo, ma forse riflette una nuova normalità. “Le grandi dimissioni”, il libro scritto per Einaudi dalla sociologa Francesca Coin, ci dice che già prima della pandemia secondo un sondaggio svolto in 140 paesi, l’80 per cento della popolazione occupata odiava il proprio impiego. E così, dopo aver avuto mesi per riflettere sulla qualità della vita, milioni di persone si sono licenziate, in particolare in settori come la sanità e il comparto tecnologico, che la pandemia aveva messo a dura prova con carichi di lavoro inusitati.
Il dato della Lombardia ha spinto la Cisl a cercare una spiegazione intervistando alcune migliaia di dimissionari. Secondo la ricerca, i motivi principali che hanno spinto i lavoratori a lasciare la propria occupazione sono risultati, nell’ordine, l’eccessivo stress, un clima aziendale teso, relazioni professionali con colleghi e superiori non soddisfacenti, Per un quarto degli intervistati era diventato impossibile conciliare la propria vita privata con quella lavorativa. Per i più giovani quest’ultima è stata la ragione decisiva. La conclusione è che il lavoro non è più al centro del sistema di valori che regola la vita delle persone.

(© 9Colonne - citare la fonte)