“Io sono contrario ai selfie e quando si fotografa col cellulare lo si fa male e troppo facilmente, quando invece con la macchina ci vuole impegno. Ai ragazzi ai quali insegno dico sempre di pensare prima di scattare, mentre col cellulare fotografi qualsiasi cosa, anche quello che stai mangiando, ma c'è un'altra cosa cui sono contrarissimo. È il Photoshop. Le racconto un episodio: a Roma un tombino intasato provoca allagamenti ogni volta che piove, così un cittadino ha segnalato la cosa al Comune di Roma e qualcuno gli ha risposto via mail, con una foto modificata con Photoshop, per dimostrare che avevano fatto l'intervento sul tombino, quando non era vero. Lo abolirei per legge” e “con l'intelligenza artificiale si possono modificare cose terribili, il finto arresto di Trump ne è un esempio. Si falsifica qualsiasi realtà, si possono inventare fotografie e provocare reazioni brutali”, oggi “ci sono più pericoli per la libertà” Così Gianni Berengo Gardin, considerato il maggiore rappresentante della fotografia italiana, in una intervista a La Stampa. L’autore, 93enne, che custodisce un archivio di due milioni di scatti, parla anche delle sue opinioni politiche: “Fotografando l'Olivetti, il contatto con gli operai mi ha reso moralmente comunista, ma non staliniano o filo-Putin: seguivo Berlinguer e Napolitano, la via italiana al comunismo”. Il governo? “Prima o poi la Meloni diventerà un piccolo Mussolini senza però averne l'intelligenza politica: Mussolini era bravissimo a sfruttare gli italiani”. C'è una forza politica che oggi raccolga il testimone della sinistra? “Nessuno, se non all'acqua di rose. La Schlein pende a sinistra ma non si può dire che sia comunista. Per me la sinistra vuol dire lavorare per quelli che stanno male, invece c'è una visione ristretta su temi come i diritti Lgbtq mentre ne servirebbe una più ampia, su questioni che riguardino tutti”. E chiosa: “Mi aspetto di morire da un momento all'altro, ma non ho paura della morte”, “mi secca morire perché lascio una vita meravigliosa: i figli, la casa al mare, la fotografia...”. (17 nov – red)
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