Da questa mattina nella Striscia di Gaza è in vigore la tregua prevista dall’accordo tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi. Ma “La guerra non è ancora finita” si è premurato di specificare il portavoce militare dello Stato ebraico Avichay Adraee in un messaggio in arabo ai civili palestinesi a Gaza. In un post su X, ha scritto Adraee, “La pausa umanitaria è temporanea. Il nord della Striscia di Gaza è una pericolosa zona di guerra ed è vietato spostarsi verso nord. Per la vostra sicurezza, dovete rimanere nella ‘zona umanitaria’ del sud. È possibile spostarsi dal nord della Striscia al sud solo tramite Salah al-Din Road. Lo spostamento dei residenti dal sud della Striscia verso il nord non è consentito ed è pericoloso” ha aggiunto l’alto ufficiale.
La liberazione degli ostaggi dovrebbe iniziare alle 16 ora locale con un primo nucleo di 13 persone, ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz senza citare alcuna fonte. Non è chiaro chi sarà il primo gruppo a essere rilasciato, ma ci sono state molte segnalazioni sulla possibilità che Avigail Idan, una bambina americana di appena quattro, possa figurare tra loro. A una domanda sulla possibilità che la piccola figuri tra le persone rilasciate, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha risposto: “Tengo le dita incrociate”. Secondo il Jerusalem Post, Avigail è stata rapita dal kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre. I suoi genitori sono stati invece uccisi mentre i due fratelli maggiori sono sopravvissuti nascondendosi negli armadi. I 13 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi dovrebbero essere consegnati a Israele molto probabilmente attraverso il valico di frontiera di Rafah. Secondo l'accordo raggiunto, Hamas dovrebbe raccogliere gli ostaggi dal luogo in cui sono custoditi e consegnarli alla Croce Rossa, che li accompagnerà fino al confine egiziano. L'esercito israeliano trasferirà gli ostaggi rilasciati negli ospedali tramite elicottero. Lì verranno sottoposti ad una prima visita medica e ci sarà un primo colloquio telefonico tra loro e le loro famiglie.
Circa un'ora e mezza dopo l'inizio della tregua i camion contenenti gli aiuti umanitari hanno cominciato ad affluire nell’enclave dal valico di Rafah. L'Egitto ha reso noto che 130mila litri di carburante saranno consegnati a Gaza ogni giorno durante la durata del cessate il fuoco e che 200 camion carichi di aiuti entreranno quotidianamente nella Striscia.
Inoltre, dieci ambulanze, approfittando della momentanea cessazione delle ostilità, si cono mosse per evacuare i pazienti dal quadrante nord della Striscia, secondo quanto riferito dalla Mezzaluna Rossa palestinese. L'operazione è stata “coordinata e accompagnata” dalle Nazioni Unite, ha scritto la Mezzaluna Rossa su X. Le ambulanze sono partite da Khan Younis, nel sud della fascia costiera. La loro missione è quella di trasferire in sedi più sicure i malati e i feriti dell'ospedale Al-Ahli, ormai quasi non più in gradi di essere operativo. Secondo l'OMS, 22 dei 36 ospedali della Striscia di Gaza hanno ormai cessato l'attività. (24 NOV - DEG)
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