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Salute mentale, Scarpa (Pd): da precariato e incertezza forte impatto su dottorandi

Roma, 16 gen – “Presentando l’undicesima indagine dell’Adi, abbiamo approfondito il tema delle condizioni di salute di chi fa ricerca nel nostro Paese, che come emerge dai dati esposti sono strettamente correlati alle condizioni materiali della qualità del lavoro e della vita di chi fa ricerca”. Così Rachele Scarpa, deputata Pd, presentando alla Camera la XI Indagine sulle condizioni di lavoro e la salute mentale del dottorato di ricerca condotta da Adi - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia. “Il rapporto – continua Scarpa, promotrice dell’Intergruppo sulla salute mentale e responsabile giovani e salute del Pd - parla proprio di una svalutazione professionale endemica: non solo il lavoro di ricerca è svalutato di per sé, in quanto conta di più come un percorso di studio che come un vero e proprio triennio lavorativo, non godendo quindi di tutte le tutele di un rapporto di lavoro, ma anche perché la scarsità di fondi per le borse di ricerca fa sì che i dottorandi in Italia vivano in una costante situazione di precarietà, di povertà e di incertezza sul futuro, e questo impatta certamente sulla loro salute mentale”. “Nell’ultima legge di bilancio – ricorda la deputata dem - sono mancate risorse in istruzione, università e ricerca, dimostrando che questo governo anche in prospettiva non ha una visione che metta l’istruzione al centro dello sviluppo del nostro paese. Ma sono mancate anche le risorse per il fondo affitti, in una situazione abitativa che fa sì che circa il 30% della borsa di dottorato venga impiegato per pagare l’affitto; non ci sono azioni particolari per far fronte all’inflazione, e il tema dei salari e della povertà che si diffonde rimane. In generale, il lavoro di ricerca è uno dei grandi assenti nel dibattito pubblico nel nostro Paese” conclude Scarpa. (PO / Roc) ////

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