Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Luca Vullo a Roma con ‘La voce del corpo’

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Luca Vullo a Roma con ‘La voce del corpo’

LUCA VULLO A ROMA CON ‘LA VOCE DEL CORPO’

Sarà a Roma il 24/1 la prossima tappa dello show “La voce del corpo” di Luca Vullo e sua mamma Angela Gabriele. Dopo il loro tour internazionale arriva sul palco del Teatro Sala Umberto uno spettacolo culturale e divertente, utile e profondo che fa ragionare sull’abilità comunicativa degli italiani e porta con sé valori importanti come quello della famiglia, dell'amore, della motivazione nella vita che unita alla forte determinazione può fare vivere i propri sogni, nonostante le avversità più disparate. Luca Vullo è stato definito l'Ambasciatore della gestualità italiana nel mondo per aver trasformato quello che spesso viene visto come uno stereotipo negativo in una vera e propria materia universitaria, come patrimonio immateriale della nostra cultura che ci rende unici. Durante la sua lunga esperienza internazionale di performer e formatore di gestualità italiana, ha raccontato quanto usare il corpo con maestria sia una grande abilità del nostro popolo e in questo show analizza con ironia le differenze tra la gestualità italiana e quella degli altri Paesi, ma non solo. Infatti con leggerezza svela quanto la comunicazione non verbale e l’intelligenza emotiva siano importanti per tutti gli esseri umani, motivo che lo ha spinto a coinvolgere sul palco anche la madre Angela Gabriele, suo guru di intelligenza emotiva. La signora Angela Gabriele non è un'attrice di professione, ma una cuoca straordinaria che interpreta sul palco il ruolo di sé stessa: una mamma calabrese che ama profondamente suo figlio e lo segue in tutte le sue folli avventure aiutandolo come può. In effetti, insieme hanno superato momenti di grande difficoltà economica ed emotiva facendo squadra e costruendo insieme alla figlia/sorella Liana una vera e propria azienda di famiglia “Made in Italy” che ha permesso il riscatto di ognuno di loro. Non è un caso che mamma e figlio vengono spesso invitati dagli Istituti Italiani di Cultura, Consolati e Ambasciate di diversi paesi come Norvegia, Vietnam, Malesia per rappresentare l'Italia durante la Settimana della Lingua Italiana nel mondo. Mercoledì 24 Gennaio 2024 vi aspettano alle ore 20:30 alla Sala Umberto in via della Mercede, 50 Roma.

(BIG ITALY / red / Gil)

BRIGNANO IN TOUR IN EUROPA E INGHILTERRA

Dopo il grande successo del Tour che conta già oltre 100 spettacoli sold out in Italia totalizzando più di 200.000 presenze, lo spettacolo di Enrico Brignano, “Ma…diamoci del tu!” sbarca per la prima volta all’estero. Scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti, farà tappa nei teatri delle principali città europee, tra cui Parigi, Bruxelles e Barcellona oltre che in Inghilterra nello storico O2 Shepherd's Bush Empire di Londra nel mese di aprile 2024. Nella sua prima tournée internazionale, Enrico Brignano porterà il suo spettacolo in Europa con ben nove date in sette paesi. Si comincia dai Paesi Bassi (martedì 2 aprile 2024 allo Municipal Theater Amstelveen), passando poi per la Germania con due appuntamenti (giovedì 4 aprile 2024 al Gloria Theater di Colonia e domenica 7 aprile 2024 al Freiheitshalle di Monaco di Baviera), UK (martedì 9 aprile 2024 allo O2 Shepherd's Bush Empire), Francia (domenica 14 aprile 2024 a La Cigale di Parigi), Belgio (mercoledì 17 aprile 2024 a La Madeleine di Bruxelles), due spettacoli in Svizzera (sabato 20 aprile 2024 al Volkshaus di Zurigo e domenica 21 aprile 2024 al Musical Theater di Basilea) per poi concludere in Spagna (mercoledì 24 aprile 2024 al Paral Lel 62 di Barcellona).

(BIG ITALY /red / Gil)

 

LAURA FORMENTI, NUOVE DATE PER IL TOUR DRAMA QUEEN

Dissacrante, ironica e sfacciatamente onesta, Laura Formenti è una delle più conosciute stand up comedian italiane. Dopo il successo delle prime date, prosegue il tour del suo nuovo spettacolo Drama Queen, uno spaccato della vita al tempo dei social tra drammi, nuovi trend e vittimismo prêt-à-porter. Comica, attrice e performer, volto di Comedy Central arrivata al grande pubblico con il monologo “Io se fossi un uomo” a Italia’s Got Talent 2021 (20 milioni di visualizzazioni totali e oltre 1 milione su YouTube), Laura è stata definita la comica che piace alle donne e non solo. Seguitissima sui social e con milioni di clic collezionati, nei suoi spettacoli attraverso l’ironia sfata miti sulle donne, ne racconta ossessioni e patemi con un piglio irriverente, scardina tabù e luoghi comuni con un umorismo intelligente e provocatorio. Episodi autobiografici e situazioni paradossali diventano il contesto per raccontare donne e uomini, e prendersi gioco attraverso la comicità della società di oggi con tutte le sue contraddizioni, tra politically correct e un sessismo generalizzato. Nel nuovo spettacolo Drama Queen -  scritto insieme a Giuseppe Della Misericordia e Gianluca Ettori, con la collaborazione di Marzio Rossi -  Laura sfida il politicamente corretto e affronta i drammi al tempo dei social: dalle persone che fanno morire la nonna (più e più volte) per poter scrivere post accorati, ai tik toker che realizzano video dagli ospedali; dagli influencer che cambiano patologie con la velocità con cui gli stilisti cambiano collezione, al dramma degli alloggi a Milano visto da un letto a soppalco.  Drama Queen è lo spettacolo di e con Laura Formenti in tour in tutta Italia e oltre. Ecco le prossime date: 20/1 Barcellona - Teatro Metamorfosis, 23/1 Breganze – Pomopero, 24/1 Padova – Chiosco, 25/1 Cremona – Spoon, 3/2 Vienna - The Comedy Pub , 11/2 Mola di Bari - Teatro Van Westerhault, 16/2 Forlì - Sala San Luigi, 24/2 Bruxelles - Piola Libri, 25/2 Utrecht - Comedy Cafe Utrecht, 29/2 Tolentino – Magma, 8/3 Lodi - Teatro delle Vigne, 20/3 Mesagne -  Salento Fun Park, 22/3 Bari – Anchecinema, 23/3 Comacchio - Sala Polivalente, 4/4 Mestre - Teatro del Parco, 13/4 Narni - Teatro Manini, 14/4 Spoltore – Loft, 19/4 Foggia - Piccolo Teatro Impertinente, 20/4 Lecce - Officine Ergot  (nuova data), 21/4 Civitavecchia - Granari Spazio Off, 7/5 Palermo – Mind  (nuova data), 8/5 Reggio Calabria - Big Easy  (nuova data), 9/5 Messina – Retronuveau  (nuova data), 10/5 Caltanissetta – Eclettica  (nuova data), 11/5 Ragusa – BAM  (nuova data), 12/5 Siracusa – Sonica  (nuova data), 13/5 Catania - Nu Land  (nuova data), 14/5 Milano – Martinitt, 15/5 Roma - Teatro dei Servi , e altre ancora da annunciare. (BIG ITALY / PO / red/ Gil)

 

FIRENZE, AL RIFREDI “THE HANDKE PROJECT”:IL NEGAZIONISMO DEL PREMIO NOBEL PETER HANDKE

Dove finisce la libertà dell’arte e inizia il bisogno di essere politicamente corretti? Si può fare arte senza essere insensibili? Queste sono alcune delle importanti domande sollevate da The Handke Project Oppure giustizia per le follie di Peter, il nuovo spettacolo di Jeton Neziraj, diretto da Blerta Neziraj, al Teatro di Rifredi di Firenze il 2 e il 3 febbraio, alle 21. La pièce ha vinto il prestigioso premio teatrale francese Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre. Una produzione internazionale Qendra Multimedia, in collaborazione con Mittelfest & Teatro della Pergola, Teatro di Dortmund, Teatro Nazionale di Sarajevo e Festival Internazionale del Teatro – Scene MESS. Attraverso la prospettiva del controverso vincitore del Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke, una troupe pan-europea, composta da Arben Bajraktaraj, Ejla Bavćić, Adrian Morina, Klaus Martini, Verona Koxha, Anja Drljević, naviga all’interno del delicato equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale a teatro. Biljana Srbljanović ha dato un contributo come drammaturga e la scrittrice croata naturalizzata tedesca, Alida Bremer, ha scritto ampiamente di Handke sulla stampa tedesca. The Handke Project ha come nucleo narrativo la decisione controversa di celebrare Handke, nonostante il suo dichiarato e ben documentato sostegno a Slobodan Milosević, che morì all’Aia l’11 marzo 2006 durante il processo per crimini di guerra. Questo suo sostegno si ampliò a tal punto da portarlo a tenere un’orazione al funerale di Milosević. Lo spettacolo prende questo momento come punto di partenza per esplorare come viene valorizzata e promossa l’arte quando supera i limiti della fondamentale dignità umana, dei valori umani e dell’etica. Il 2 febbraio, alle ore 18, Micaela Frulli e Luca Bravi dell’Università degli Studi di Firenze e il giornalista di «Avvenire» Riccardo Michelucci incontrano Jeton Neziraj, definito il «Kafka dei Balcani».

LA CONFERENZA STAMPA Si può valorizzare e promuovere l’arte quando supera i limiti della fondamentale dignità umana, dei valori umani e dell’etica? Da questa domanda prende spunto lo spettacolo “The Handke Project - Oppure giustizia per le follie di Peter” di Jeton Neziraj, diretto da Blerta Neziraj e che sarà in scena al Teatro Rifredi di Firenze il 2 e il 3 febbraio. Lo spettacolo è stato presentato il 17 gennaio durante una conferenza online a cui ha partecipato anche il regista. “Lo spettacolo è stato rappresentato in molti Paesi e ciò ha creato delle reazioni anche animate che si sono registrate  in ogni posto in cui è stato rappresentato”, ha dichiarato a 9Colonne Neziraj, sostenendo che il suo lavoro tocchi “nervi politicamente ed esteticamente importanti non solo nei Balcani ma anche in Europa”. “Credo che i temi che tocca abbiano un significato universale, specialmente in luoghi dove sono più forti le tendenze fasciste. É molto importante avere questo spettacolo ora in questa situazione”, ha evidenziato il regista. Un pamphlet teatrale - diretto, provocatorio, senza sconti - che di Peter Handke mette in luce il lato più discutibile e più negativo: il negazionismo. L'assegnazione nel 2019 del Premio Nobel per la letteratura a Peter Handke suscitò un'ondata di sdegno e di proteste, motivate dal perdurante sostegno offerto dallo scrittore austriaco, a partire dagli Anni Novanta, al regime serbo di Slobodan Milošević. “Ho cominciato ad essere interessato ai testi di Handke quando è iniziata la guerra in Ucraina - ha spiegato Neziraj - quando molte istituzioni culturali hanno messo un bando contro gli artisti e le personalità russe”, un’azione che il regista definisce “un’ipocrisia” perché quando lo fece Handke “fu considerata espressione della libertà artistica” tanto da non esimerlo dal vincere il Nobel per la letteratura. Nello spettacolo “non siamo interessati a Handke come persona”, ma come un’illustrazione, un fenomeno, un esempio “dell’ipocrisia europea che è capace di presentare il fascismo come libertà di espressione e anche di dare dei premi per questo”. Quasi tutto il testo è composto da citazioni che vengono dai testi di Peter Handke e da citazioni che provengono dal comitato che ha deciso l’assegnazione del Premio Nobel a Peter Handke. “Offendere le vittime e chi non ha più potere di difendersi è un atto di barbarie; questo è il confine che non andrebbe mai superato. Questa non è letteratura”, ha concluso Neziraj. “Il teatro di Jeton solleva domande interessanti sulla storia recente - ha detto in apertura Riccardo Ventrella, responsabile dei rapporti internazionali della Fondazione Teatro della Toscana -. È un teatro molto ‘tedesco’ nella maniera di affrontare le questioni ed è un teatro che si vede con molta difficoltà in Italia”. “É un teatro non abituale perché ha un’impronta politica ed è una ferita aperta per gli albanesi e i kosovari - ha sottolineato Giancarlo Mordini, del Teatro Rifredi -. È uno spettacolo che arriva in Italia e siamo convinti che conoscere queste esperienze sia fondamentale”. (nog)

 

BOLOGNA: AL DUSE ARIANNA PORCELLI SAFONOV CON ‘OMEOPHONIE (OMEOFONIE)’

 Sarà Arianna Porcelli Safonov, con il suo ‘Omeophonie (Omeofonie)’ ad inaugurare, giovedì 25 gennaio alle 21 al Teatro Duse di Bologna (via Cartoleria 42), il filone DUSEracconti – Storie di donne della Stagione 2023/24.   Dopo il successo di ‘Fiabafobia’, l’attrice farà ridere e riflettere il pubblico con una serie di ‘Favole omeopatiche per adulti’ come recita il sottotitolo del monologo, accompagnato questa volta dalle musiche dal vivo di Michele Staino e Renato Cantini. In scena, dunque, otto favole per curare la decadenza contemporanea, otto microcosmi ricchi di sensazioni che più umane non si può. Otto gabinetti delle meraviglie, otto piccole storie che disegnano caratteri quotidiani potenti e psicotici: l’ossessione per l’approvazione altrui, la cattiveria sfrontata con cui la società si accanisce contro gli studenti preparandoli al supplizio sempiterno che spetta ai creativi di tutto il mondo. E poi il culto morboso per le esequie dei defunti nella provincia italiana, l’amara rivelazione che si venga pagati col niente, l’opportunismo e altre ossessioni moderne. Otto sfoghi quotidiani scritti ed interpretati dall’artista, raccontati per raccontarci come tanto tempo fa, quando le fiabe venivano cantate e le streghe bruciate. ‘Omeophonie’ è un piccolo scrigno consegnato a chi ascolta, un forziere musicale denso di voci e di pulsioni febbricitanti, di cinismi e morali profonde che oggi suonano come ingiurie alla modernità ma che un tempo, alla fine delle fiabe insegnavano qualcosa di grande ed imperituro. La morale torna ad insegnare facendo ridere e così si dimostra curativa, come le fiabe, come il Jazz.(PO / Gil / red)

TORINO: CRONACHE DALLA SHOAH - FILASTROCCHE DELLA NERA LUCE

Per il Giorno della Memoria arriva a Torino dall'Aquila la compagnia Teatro Zeta. Un'esecuzione polifonica, un “canto recitato” a più voci e a più personaggi scritto dal noto autore romano Giuseppe Manfridi. Va in scena sabato 27 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di Monteu da Po (Torino) "Cronache dalla Shoah - Filastrocche della nera luce", messo in scena dal Teatro Zeta dell'Aquila per la regia di Livio Galassi. A selezionare e proporre lo spettacolo è stata Onda Larsen che, con il contributo di Comune di Monteu Da Po, Regione Piemonte ed Eppela, prova ad animare il teatro di Monteu, a 40 chilometri da Torino. Sul palco Manuele Morgese si cala nei panni di più personaggi, testimoni e narratori dei terribili episodi legati alla Shoah, durante il periodo della seconda guerra mondiale e la sua voce, attraverso le filastrocche di nera luce, si fonde alla musica dal vivo della tromba e del pianoforte. (red / Gil)

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