Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Umani e non umani
noi siamo natura

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Umani e non umani <br> noi siamo natura

UMANI E NON UMANI, NOI SIAMO NATURA

Per anni l’essere umano si è illuso di essere sopra le parti, di essere “altro” rispetto al mondo naturale. Credendosi padrone dell’ambiente, si è assegnato la licenza di sfruttarne ogni risorsa a proprio esclusivo vantaggio. La crisi climatica che stiamo vivendo, però, ci mette oggi di fronte alla nostra vulnerabilità e alla nostra dipendenza dalle altre forme di vita, imponendoci di ripensare il rapporto con ciò che chiamiamo natura. Questo stesso termine, di solito impropriamente contrapposto all’idea di umano, nella sua origine etimologica rivela in realtà la nostra posizione di appartenenza: dal participio futuro di nascor, natura è “ciò che sta per nascere”, è la forza vitale che anima tutti gli esseri della Terra, noi compresi. Questo il tema forte di “Umani e non umani. Noi siamo natura” (in libreria il 6 febbraio per Utet) , che vede i contributi di Marco Aime, Guido Barbujani, Irene Borgna, Emanuela Borgnino, Federico Faloppa, Adriano Favole, Ugo Morelli, Marco Paolini, In collaborazione con il festival “I Dialoghi di Pistoia”. Tra antropologia, linguistica, genetica e scienze cognitive, i sei interventi di questa antologia analizzano il nostro rapporto con ciò che non è umano: Marco Aime e Marco Paolini riflettono sul concetto di sviluppo e sull’urgenza di regolare l’uso dei beni comuni; Guido Barbujani si interroga su quale sia il momento in cui, nella storia, si può iniziare a parlare di umano, e su cosa esattamente ci caratterizzi; Irene Borgna descrive il fenomeno del ritorno dei grandi carnivori, che incrina la nostra onnipotenza e ci ricorda che non siamo padroni dappertutto; Emanuela Borgnino racconta di come le pietre, lungi dall’essere inerti, in molte culture sono considerate animate e mobili; Federico Faloppa e Adriano Favole intrecciano antropologia culturale e linguistica in un dialogo sull’interdipendenza tra l’essere umano e l’ambiente; infine, Ugo Morelli analizza i codici che regolano il nostro rapporto con il mondo, interrogandosi su come cambiarli e su che cosa ci stia frenando dal farlo. La Terra è il nostro bene comune: prendersene cura significa mettere in discussione i nostri modelli antropocentrici, convertendosi a un atteggiamento collaborativo e non più predatorio, per ritrovare quel tessuto finissimo di relazioni che ci lega a tutti i suoi abitanti.

 

 

 

COME “SFIDARE IL CAPITALISMO” SECONDO BERNIE SANDERS

Per Fazi Editore, in libreria “Sfidare il capitalismo” di Bernie Sanders, un’appassionata denuncia dell’oligarchia capitalista e un manifesto politico per la sinistra del XXI secolo. “Un colpo di frusta. Una lezione importante per guardare ai nuovi conflitti tra capitale e lavoro” scrive Fausto Bertinotti nella prefazione. Come possiamo accettare un sistema economico che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri? Come possiamo accettare un sistema politico che permette ai super-ricchi di comprare elezioni e politici? Per Bernie Sanders – popolare senatore americano “socialista democratico”, due volte in corsa per la Casa Bianca – la rabbia contro lo status quo è giustificata. Alimentato da un’avidità incontrollata e responsabile di un livello di disuguaglianza senza precedenti, il capitalismo sfrenato mina la democrazia e distrugge il pianeta. Primo candidato nella storia americana a rifiutare i finanziamenti dei grandi donatori, delle lobby e di Wall Street, in questo libro Sanders si scaglia contro la classe dei miliardari e denuncia la natura immorale del sistema oligarchico, corrotto e truccato, che domina gli Stati Uniti: “L’ingiustizia economica ci sta uccidendo. Stanno portando avanti una guerra di classe contro i lavoratori e stanno vincendo. È ora di reagire!”. Dopo il racconto della sua straordinaria campagna presidenziale del 2020 – un movimento dal basso che ha riavvicinato alla politica milioni di americani delusi –, della guerra sferratagli dall’establishment dem e della sua battaglia per contrastare l’agenda reazionaria di Donald Trump, Sanders esorta a non aver paura di “sfidare il capitalismo” e presenta un programma dettagliato di cambiamento radicale che rappresenta un riferimento imprescindibile per la sinistra mondiale. Una vera e propria rivoluzione politica dalla parte dei lavoratori e della classe media, impoverita dalla crisi, che ha il suo fulcro nel riconoscimento che i diritti economici sono diritti umani e che occorre creare una società più giusta che offra un livello di vita dignitoso per tutti. Non un’utopia, ma la democrazia come dovrebbe essere.

 

SERGIO TROMBETTA E LA DANZA RUSSA DEL ‘900

Esce, per le edizioni Gremese, il volume “Danza Russa del Novecento. Dalle avanguardie ai grandi affreschi danzati” di Sergio Trombetta, un volume che prendendo le mosse dalle avanguardie antiaccademiche degli anni Dieci e Venti, si addentra nella grande stagione del drambalet, il balletto drammatico che declinava in danza il realismo socialista e che sarebbe sfociato nel capolavoro Romeo e Giulietta (1940) di Sergej Prokof’ev, coreografato da Leonid Lavrovskij. Uno studio analitico che rintraccia anche percorsi e protagonisti lungo gli anni del dopoguerra e del “disgelo” subentrato alla morte di Stalin: dal fondamentale apporto di Jurij Grigorovič, per quasi un trentennio direttore del balletto del teatro Bol’šoj, alle tournées che in Occidente celebravano étoiles straordinarie come Galina Ulanova, Maja Pliseckaja, Ekaterina Maksimova e Vladimir Vasil’ev. Dopo la Rivoluzione d’ottobre (1918) le autorità sovietiche cercarono di assoggettare anche la danza e il balletto, come tutte le arti, ai loro propositi di rivoluzione culturale e rieducazione delle masse. Le pressioni ideologiche, però, non spensero la creatività di coreografi, danzatori e musicisti. Piuttosto, furono l’innesco di un fermento che negli anni e nei decenni successivi li avrebbe portati a sviluppare nuovi linguaggi espressivi, oltre ad arricchire di nuove messe in scena il patrimonio classico. Questa opera vuole essere dunque un lungo racconto che parte dalla Russia del primo Novecento e si conclude in Occidente, a Parigi, città simbolo di quella caratteristica “migrazione” che vide molti talenti russi espatriare alla volta di nuove e più libere ribalte espressive. Nella Ville Lumière, il genio creativo di Sergej Djagilev, Vaclav Nižinskij, Michail Fokin e George Balanchine diede infatti frutti di immenso valore e contribuì a diffondere nel mondo il mito del balletto russo. Il libro è inserito nella sezione danza della collana “Biblioteca delle Arti” diretta da Flavia Pappacena. Sergio Trombetta, già giornalista per la «Gazzetta del Popolo» e «Stampa Sera», è recensore e critico di danza per «La Stampa» e «Danza&Danza», e ha collaborato con «L’Espresso». Curatore dell’edizione italiana de I grandi danzatori russi di Gennady Smakov (Gremese), ha scritto due biografie dedicate a Vaclav Nižinskij e a Rudolf Nureyev.

 

 

 

“1,2,3, ARTE!”, DI ADRIANO ATTUS

 

Per 24 Ore Cultura è disponibile in libreria e negli store digitali “1,2,3, ARTE!”, di Adriano Attus, il nuovo libro-gioco della linea editoriale Kids, che trasporta i giovani lettori in un viaggio all’interno di un mondo meraviglioso e colorato, dove tutto riporta alla matematica e alla geometria, ma niente è difficile o impossibile. 1,2,3, ARTE! è una scatola che contiene un libro in brossura, 5 tavole magnetiche con forme geometriche ritagliate in 10 diversi colori e una doppia base metallica. Un volume unico pensato per stimolare la fantasia dei bambini dagli 8 anni in su utilizzando elementi fuori dal comune: i numeri. Rappresentati con forme geometriche, in questo libro i numeri da 1 a 9 possono essere combinati in sequenze scelte liberamente, che danno vita a disegni e composizioni sempre diversi, per creare personaggi, animali, oggetti e opere astratte di ogni tipo. Grazie all’utilizzo dei magneti colorati e dei fogli magnetizzati, è possibile rimodulare queste combinazioni all’infinito, seguendo la fantasia e la creatività di ciascun bambino. Attraverso 1,2,3, ARTE! l’autore ci mostra che dalla matematica all’arte il passo è breve e guida i bambini alla scoperta del mondo dei numeri e delle forme geometriche, accompagnandoli in un gioco appassionante dalle innumerevoli possibilità.

Adriano Attus - Diplomato in Grafica e Comunicazione al Cfp Riccardo Bauer di Milano, da oltre 25 anni è designer nei periodici delle principali case editrici italiane, spaziando tra “Bravacasa”, “Oggi”, “Max”, “Il Mondo” e “Panorama”. Attualmente è direttore creativo del Sole 24 Ore. Come artista visivo ha esposto le sue opere al Mudec Art Wall di Milano, al Wopart di Lugano e alla Biennale di Lucca. Poliedrico e multimediale, ha collaborato con Axa, Banca Cesare Ponti, Bloomberg, Bombay Sapphire, Bmw, Eni, Poste Italiane. Già consulente per la comunicazione dell’Arcidiocesi di Milano, è docente al Master di Giornalismo IULM.

 

I “SUONI ULTERIORI” DI PAOLO CAVALLONE

Si intitola “Suoni ulteriori” il nuovo libro del compositore Paolo Cavallone. L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti. È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro. Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da Rai Com e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di Ambasciatore della cultura nel mondo.

(© 9Colonne - citare la fonte)