L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online - Italia” riguarda la nuova tecnica del deepfake a fini criminali cioè la sintesi dell'immagine umana basata sull'intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali, tramite un sistema di apprendimento automatico, conosciuto come rete antagonista generativa. Nel messaggio viene evidenziato come sempre più spesso vengono usate illecitamente l’immagine di personaggi noti o simboli di aziende o istituzioni per pubblicizzare investimenti online o acquisti. Inoltre il deepfake (parola coniata nel 2017) è stato anche usato per creare falsi video pornografici ritraenti celebrità e per il revenge porn, ma può anche essere usato per creare fake news, bufale e truffe, per compiere atti di cyberbullismo o altri crimini informatici di varia natura oppure per satira. Le tecniche utilizzate dai cybercriminali per la creazione di questi video rendono sempre più credibile l’immagine e la voce dei personaggi che ne sono protagonisti. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” spiega che occorre “diffidare sempre di questi contenuti, verificando accuratamente attraverso un motore di ricerca la veridicità della notizia. In ogni caso, mai cliccare su link allegati a email o sms o su banner pubblicitari che possono comparire durante la navigazione” ed evidenzia che “una grossa incognita è rappresentata anche dalla volontà per le grosse piattaforme che raccolgono contenuti user-generated (come i social networks) di dotarsi di tecnologie di identificazione. La ricerca e lo sviluppo di metodologie e software di identificazione per limitare e contrastare questo fenomeno stanno crescendo, sebbene non siano ancora equiparabili ai software di creazione: per questa ragione la prima e più importante contromisura da attuare è quella di educare le persone sulla tematica dei deepfakes e sui potenziali rischi ad essi associati, per acquisire una maggiore consapevolezza in materia”. (29 mag - red)
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