Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''Potere e sentimento''
donne protagoniste
tra '400 e '500

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

 ''Potere e sentimento'' <br>  donne protagoniste <br> tra '400 e '500

"Il mio libro parla anche alla nostra attualità, raccontando storie di donne, di potere, sentimento, donne che soffrono, combattono, cercano di superare vicende personali estemamente complesse, all'interno di un'Italia in guerra, attraversata da un grande conflitto internazionale, ma in cui riescono a mantenere una fortissima presenza, politica, familiare, con una modernità che ci meraviglia": così Lina Scalisi, storica, autrice del libro "Potere e sentimento. Strategie matrimoniali nel Rinascimento italiano" (Edizioni di Storia e Letteratura), presentato al Senato su iniziativa della senatrice Pd Simona Malpezzi.
"Il libro - spiega Scalisi - nasce con l'idea di trasmettere questa narrazione del passato alle giovani generazioni. Nella nostra grande storia nazionale, nel nostro Rinascimento, dobbiamo trovare le ragioni per comprendere la nostra identità, per diventare cittadini del nostro Paese ma anche di un'Europa che speriamo sia migliore". Secondo la storica, infine, "ragionare di donne qui al Senato, a Palazzo Madama che evoca una delle storie narrate nel libro (quella di Margherita d'Asburgo, la 'madama' da cui prende il nome il palazzo che ospita il Senato, ndr), dimostra la necessità di aprire i luoghi della politica alla cultura, per un pubblico giovane e colto che deve ritrovare fiducia nella storia e ripensare il proprio presente alla luce della storia".

IL TESTO.   Hanno retto dimore e corti, hanno ispirato la penna dei letterati e sono state concretamente attive nel mantenimento del potere. Ai capi opposti dell’Italia rinascimentale – tra la corte mantovana dei Gonzaga e i territori dei nobili siciliani – una dinastia di donne ha difeso possessi ed elaborato strategie, prendendo il posto delle figure maschili quando mariti e figli partivano – e perivano – per servire l’imperatore. Di molte di loro si conoscono i nomi e, a tratti, anche le vicende; di altre quasi nulla. Eppure, quelle donne si trovarono agli snodi di una rete politica italiana e sovranazionale tra gli inizi del Quattrocento e gli anni Quaranta del Cinquecento, nella Napoli aragonese e nella Sicilia non ancora castigliana.

L'AUTRICE. Lina Scalisi è professoressa ordinaria di Storia Moderna all’Università di Catania, académica corespondiente de la Real Academia de la Historia, componente del collegio dei docenti del Dottorato in Storia della Scuola Normale Superiore di Pisa e dei comitati scientifici di diverse riviste nazionali ed europee. I suoi interessi di ricerca riguardano la storia politica e culturale dell’aristocrazia europea in età moderna, la storia urbana e la storia socioreligiosa. I suoi studi sono stati pubblicati, tra gli altri, da Donzelli, Laterza, Domenico Sanfilippo Editore, Viella, Vervuert, Fundación Juanelo Turriano e Edizioni di Storia e Letteratura.


 


“OPPOSIZIONE”, TELESE RACCONTA L’ULTIMA BATTAGLIA DI BERLINGUER  

Un leader conservatore, ideologico, ancorato a categorie novecentesche: così viene dipinto Berlinguer all’inizio degli anni Ottanta. Analisti e giornalisti decretano che il suo tempo politico è finito e nella direzione del Pci monta un dissenso sempre più duro verso le sue scelte. Ma intanto, nel Paese, il segretario comunista è diventato un mito per intere masse di persone: compresi tanti che non votano per il suo partito. Il suo funerale, con milioni di italiani in lacrime che sfilano davanti alla bara, lo dimostrerà con l’evidenza di un lutto collettivo mai più provato dopo di allora. Cosa era successo? Semplice: Berlinguer, in quegli anni, aveva fatto opposizione. Proprio “Opposizione” è il titolo del saggio di Luca Telese, edito da Solferino, che ricostruisce “l’ultima battaglia di Enrico Berlinguer” a quaranta anni dalla scomparsa del leader comunista. Berlinguer, mette in luce Telese, difendeva gli interessi dei lavoratori, dei ceti popolari, degli ultimi, che per lui erano i primi. E intercettava i problemi più vivi e contemporanei: la difesa della pace, la lotta delle donne, la battaglia per l’ambiente. Non era, come è stato dipinto, l’uomo della questione morale, ma quello della questione sociale e proprio per questo, negli anni che portarono a quell’ultima campagna elettorale, navigò nel più difficile dei mari: senza rendite sicure, appoggi forti o scelte facili. Perse il consenso della classe dirigente, ma conquistò un popolo. Luca Telese ripercorre oggi gli ultimi anni dell’avventura umana e politica di Enrico Berlinguer e la battaglia che lo portò a una morte epica e straziante, sul palco di Padova. Lo fa ridando voce, volti e nomi a un mondo ormai scomparso, ma la sua non è un’operazione nostalgia. È un messaggio attualissimo per la politica di oggi, per le sue ritrosie, per i suoi compromessi: l’opposizione è stata un’altra cosa. E potrebbe ancora esserlo.

 

L’AUTORE. Luca Telese è giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico. Ha scritto molti saggi sulla storia politica recente del nostro Paese. Con Solferino ha pubblicato Turbopopulismo (2019; con Marco Revelli), Cuori rossoblù (2020), Cuori campioni (2021), La scorta di Enrico (2022) e le riedizioni aggiornate dei longseller Qualcuno era comunista (2021), Cuori neri (2022) e Cuori contro (2023).

 

 


ENZO TRAVERSO PONE GAZA DAVANTI ALLA STORIA
  

La distruzione di Gaza è una conseguenza dell’attacco del 7 ottobre o l’epilogo di un lungo processo di oppressione e sradicamento? I palestinesi hanno il diritto a resistere all’occupazione? Parlare di genocidio è antisemitismo? Enzo Traverso, uno dei più autorevoli storici del nostro tempo, nel saggio “Gaza davanti alla storia” (Laterza) va alla radice del conflitto israelo-palestinese chiamando in causa la storia e offre una interpretazione critica che rovescia la prospettiva unilaterale dalla quale ci siamo abituati a osservare ciò che sta accadendo a Gaza. Israele viene solitamente descritto come un’isola democratica in mezzo a un oceano oscurantista e Hamas come un esercito di belve assetate di sangue. La storia sembra tornare al XIX secolo, quando l’Occidente perpetrava genocidi coloniali in nome della sua missione civilizzatrice. I suoi presupposti essenziali rimangono gli stessi: civiltà contro barbarie, progresso contro intolleranza. Accanto alle dichiarazioni di rito sul diritto di Israele a difendersi, nessuno menziona mai il diritto dei palestinesi a resistere a un’aggressione che dura da decenni. Ma se in nome della lotta all’antisemitismo viene scatenata una guerra genocida, sono i nostri stessi orientamenti morali e politici a offuscarsi. A uscirne minati sono i presupposti della nostra coscienza morale: la distinzione tra bene e male, oppressore e oppresso, carnefici e vittime. L’attacco del 7 ottobre è stato atroce, ma deve essere analizzato e non solo condannato. E dobbiamo farlo chiamando a raccolta tutti gli strumenti critici della ricerca storica. Se la guerra a Gaza dovesse concludersi con una seconda Nakba, la legittimità di Israele sarebbe definitivamente compromessa. In tal caso, né le armi americane, né i media occidentali, né la memoria distorta e oltraggiata della Shoah potranno riscattarla.

 

L’AUTORE. Enzo Traverso dal 2013 è professore alla Cornell University di Ithaca (NY), dopo aver insegnato in varie università francesi. Tra i suoi libri, tradotti in una ventina di lingue: La violenza nazista. Una genealogia (Il Mulino 2002); A ferro e fuoco. La guerra civile europea 1914-1945 (Il Mulino 2007); La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere (Feltrinelli 2013); Malinconia di sinistra. Una tradizione nascosta (Feltrinelli 2016); Rivoluzione. 1789-1989: un’altra storia (Feltrinelli 2021). Per Laterza è autore di La tirannide dell’io. Scrivere il passato in prima persona (2022).

 

 


LA STORIA DEL CALCIO RACCONTATA AI BAMBINI  
 

Pelè, Zidane, Meazza, Cruijff, Maradona e Iniesta sono solo alcuni dei personaggi menzionati in Storia del calcio,  il libro firmato dalla casa editrice Quelle Histoire – leader in Francia per la pubblicazione di libri storici destinati a bambine e bambini – che, in vista dei Campionati Europei 2024, vuole accompagnare i piccoli lettori e le piccole lettrici in un viaggio alla scoperta delle origini del gioco più amato di sempre, uno sport che ha attraversato le epoche, in grado di regalare momenti di unione e d’identità nazionale, e di coinvolgere e influenzare milioni di persone in tutto il mondo. Dalla sua nascita fino ai giorni nostri, questo amatissimo sport ha sempre avuto un posto d'onore nella storia di molti popoli: dallo Tsu'chu, un gioco militare che si diffuse nel terzo millennio a.C. in Cina per allenare le truppe, all'antica Grecia, dove si affermò quello che venne poi ufficialmente riconosciuto dalla FIFA come l’antenato del calcio, l'Episkyros, e che a Roma si trasformò nell'Harpastum, disciplina che si espanse in tutti i territori dell’Impero. Dopo una brusca interruzione dei giochi con la palla nel Medioevo, durante il Rinascimento, a Firenze, nasce il “calcio fiorentino”, utilizzato dai Medici come valvola di sfogo per il malcontento popolare. Ma è l’Inghilterra il luogo in cui si consacra la nascita del calcio moderno, introdotto secoli prima dalle legioni di Giulio Cesare. Il momento che coincide con l’inizio del racconto firmato Quelle Histoire è il 26 ottobre 1863, quando nel Regno Unito nasce la Football Association, il primo e unico ente a decidere le regole del gioco. Includendo diversi stili e tradizioni, nel 1900 il calcio debutta alle Olimpiadi e nel 1904 viene fondata la FIFA, la Fédération Internationale de Football Association, che nel 1928 organizza il primo campionato mondiale, svoltosi nel 1930 a Montevideo, dove l’Uruguay trionfa e alza al cielo la celebre statuetta d’oro che raffigura la Nike, dea greca della vittoria. Questo trofeo viene sostituito a metà degli anni ’70 dall’attuale coppa FIFA, sempre dorata, che rappresenta due atleti che sollevano la Terra. Dopo i mondiali vinti dall’Italia nel 1934 e nel 1938 con le prodezze di Giuseppe Meazza, il racconto prosegue con la settima competizione mondiale svoltasi in Cile e dominata dal Brasile, squadra dove gioca un calciatore che passerà alla storia come uno dei più forti mai esistiti, Pelé. E se il Brasile si dimostra imbattibile, i Paesi Bassi, nonostante il loro “calcio totale” capitanato da Johan Cruijff, non riescono a conquistare l’ambito trofeo, tanto da far pensare a una vera e propria “maledizione olandese”. La narrazione continua passando dall’Argentina di Maradona, numero 10 dal talento eccezionale, alla Francia di Zidane, dalle “furie rosse” spagnole alle vittorie dell’Italia nel 1982 e nel 2006, fino alla Coppa del Mondo del 2014, vinta da una strepitosa Germania che elimina il Brasile in semifinale battendolo per 7 gol a 1. Il libro, infine, si arricchisce di linee del tempo, giochi, quiz e un approfondimento sugli stadi più famosi, da quello di Wembley al Santiago Bernabéu, dal Maracanã all’Olimpico di Roma, senza dimenticare i calciatori leggendari che sono entrati nella storia di questo sport, come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Bobby Moore, Ferenc Puskás, Dino Zoff e Franz Beckenbauer, scoprendo che la storia del calcio è tuttora in divenire: una saga senza fine, una passione che si trasmette di generazione in generazione grazie ai fuoriclasse e ai momenti epici vissuti sui campi di tutto il mondo. Distribuiti da ALI nelle librerie italiane e disponibili su Amazon, i libri Quelle Histoire, scritti e illustrati in chiave “kids” con una formula di edutainment unica nel suo genere, sono in grado di rendere divertente ed efficace l'apprendimento ai più piccoli. Caratterizzati da una grafica originale, distintiva, moderna e colorata, vero marchio di fabbrica della casa editrice, e pensati in particolare per bambini che frequentano la scuola elementare, i racconti sono scritti con uno stile narrativo semplice e immediato e accompagnati da illustrazioni moderne, mappe, linee del tempo e giochi educativi. Inoltre, i volumi Quelle Histoire allenano i più piccoli ad analizzare i vari periodici storici e le vite dei diversi personaggi, aiutandoli a creare in autonomia delle mappe concettuali utili all’apprendimento. Racconti che danno vita a un mondo abitato da protagonisti che fanno scattare nei bambini un’istantanea simpatia ed empatia, permettendo loro di viaggiare nella Storia e nelle storie.  Tutte le edizioni per l'Italia sono a cura di Erika Gualandri. Le illustrazioni sono realizzate da un team di grafici e designer che seguono lo stile creato appositamente per la collana da Bruno Wennagel, co-fondatore di Quelle Histoire insieme ad Albin Queru.

(© 9Colonne - citare la fonte)