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direttore Paolo Pagliaro

CATALDO (INSOLITA FILM):
COSI’ BATTIAMO LA CRISI

CATALDO (INSOLITA FILM): <BR> COSI’ BATTIAMO LA CRISI

Tieni le paure per te stesso e condividi il coraggio con gli altri". La frase di Robert Louis Stevenson, che campeggia nel sito web di Insolita Film, incarna a pieno la filosofia di questa start up innovativa che dal 2018 punta ad un obiettivo sfidante: creare una nuova generazione di imprenditori convinti che il rinnovamento passi per la cultura, valore primario, vero e proprio bene economico. Rendendosi parte attiva del processo di produzione culturale, orientandosi verso un’economia sostenibile e sensibile a nuovi approcci di business e contribuendo così allo sviluppo socio-economico presente e futuro del Paese. Il tutto attraverso una piattaforma digitale internazionale, CIAK-In, in cui si innesca un circuito virtuoso di scambio ed arricchimento tra artisti ed imprese, una community virtuale che crea connessioni e sinergie permettendo alle aziende di veicolare i propri valori attraverso prodotti culturali (film, documentari, video emozionali, serie web, mostre di fotografia, pittura scultura, concerti, eventi culturali). A tenere la barra a dritta del progetto la forza gentile e rigorosa di una giovane donna, Nicoletta Cataldo, sangue campano, formazione al Dams di Bologna, una lunga esperienza di produttrice esecutiva e visione internazionale. “L'ultima mia esperienza è stata in Arabia Saudita – per il programma di non-formal education “Clock”, come esperta nel settore delle industrie creative -, un territorio ancora inesplorato per me, molto in fermento, in fase di rinascita. E’ interessante percepire come questa energia di cambiamento sociale parta e venga trainata proprio dall'industria creativa. Questa è qualcosa su cui sarebbe utile riflettere…” afferma nella videointervista “Ciak, Azione” di Cesare De Simone per l’agenzia di stampa 9colonne. In tempi di tagli alla cultura, Cataldo - in questo più che mai “insolita” – ha applicato con frutto l’approccio del fare necessità virtù. Basta scorrere il lungo elenco di riconoscimenti raccolti dai cortometraggi finora prodotti, tutti investimenti su giovani registi, anche stranieri: “Sono molto orgogliosa di dire che anche a distanza di anni continuano ad essere distribuiti su piattaforme sia nazionali che internazionali oltre che a rappresentare dei modelli di riflessione in diversi ambiti: un noir sulla forza dei più piccoli (Psychicken di Ata Mojabi, una coproduzione Italo-iraniana che ha debuttato al Festival "In the Palace” di Sofia), un horror sull’Alzheimer (Non temere di Marco Calvise, vincitore tra l’altro del River Film Festival), un dramma sulla sacralità della morte (Corpo e aria di Cristian Patanè, premiato nel 2022 al Molo Film Festival ed al Lago Film Fest), un progetto in stop motion che è una riflessione sulla costrizione del sistema (Framed di Marco Jemolo con un lunghissimo elenco di riconoscimenti, dal Glocal Festival al New York City Short film festival), una commedia amara sui filtri d'amore (Parru pi tìa di Giuseppe Carleo, premiato in più di 100 festival in tutto il mondo e distribuito dalla Piattaforma RaiPlay fino al 2021). Un excursus di temi che riguardano l'attualità e l'animo umano ragionato attraverso i generi filmici. Insolita Film è una realtà molto attenta ai contenuti che porta sullo schermo e che ha sempre teso nella scelta dei prodotti finora realizzati a un'attenzione verso l'universalità delle storie che, oltre al fatto di poter parlare a diversi spettatori provenienti da ogni parte del mondo, rappresenta anche un aspetto di lunga vita del progetto”. 

Tenendo fede alla massima di Stevenson, Cataldo bypassa le paure per l'incertezza di sostegni pubblici che, di questi tempi, attanagliano i suoi colleghi produttori. Piuttosto sostiene che proprio la carenza di fondi ha creato una condizione di fermento creativo in ambito cinematografico con nuove realtà produttive che si sono dovute adeguare creando “forme creative alternative”. “E’ nata - spiega - una ventata di produzione indipendenti e giovani autori che hanno apportato delle energie fresche a quello che era il sistema cinematografico ormai consolidato negli ultimi sessant'anni. Si è così forse riscoperto o si sta ancora riscoprendo il senso del valore delle opere che si producono e quindi il produttore, un po’ come forse era un tempo, sta riacquisendo di nuovo il senso di responsabilità di quello che produce. Questo lo riscontro in molte realtà giovani che cercano di intercettare dietro un'opera non soltanto il beneficio di un impatto di botteghino ma anche un impatto vero e proprio sul pubblico. E sicuramente la chiave di essere tornati al cuore ed al senso di questo mestiere credo che sia la migliore” perché “fare innovazione oggi non significa necessariamente inventare nuovi prototipi tecnologici ma riuscire ad adattarsi ai cambiamenti della società come è stato con l'arrivo della pandemia…”. Ecco quindi che la piattaforma digitale CIAK, In - incubatore di Cultura, Innovazione, Arte e Know-how - offre alle imprese, alla ricerca di soluzioni innovative e sostenibili per il proprio business, la possibilità di entrare in contatto con una rete internazionale di artisti: “Una delle caratteristiche di Insolita è quella di concepire una strategia finanziaria aperta innanzitutto ad investimenti privati, di imprese attraverso partnership, sponsorship e operazioni di coproduzione per chiudere poi il piano finanziario con investimenti pubblici, attraverso i bandi. Per questo si punta molto sulle coproduzioni, sull’internazionalità e sulla realizzazione di una squadra che possa essere tutta coinvolta nel progetto, non tenendo scorporati i reparti artistici, produttivi, organizzativi e tecnici perché davvero lo scopo di fare produzione oggi è di affiancare gli autori del presente e del futuro, ritrovare questo senso del perché portare fuori un'opera e quindi investire tempo denaro e risorse per realizzare un'opera che poi rimane eterna”.  La piattaforma CIAK-in individua gli aspetti umani e personali degli utenti: un questionario mette a fuoco le caratteristiche personali, i desideri e le necessità di ognuno (artisti e imprenditori) oltre alle competenze tecniche ed artistiche desumibili dai Cv e dai profili Azienda. I caratteri distintivi degli utenti vengono tradotti in etichette che identificano propensioni, attitudini, obiettivi, ambiti di conoscenza, interessi che, processati da un algoritmo, individuano similarità tra i profili per così facilitare il collegamento tra artisti ed imprese. Inoltre l’imprenditore, in base ad una specifica necessità, può lanciare una open call a tutti gli artisti della piattaforma o solo a quelli che appartengono alla sua personale lista di “preferiti”. L’artista può rispondere alla open call così come può avanzare una sua proposta creativa spontanea in un qualsiasi momento, e sempre coadiuvato dal team di Insolita Film che, inoltre, può autonomamente proporre delle iniziative orientate al rinnovamento e miglioramento di un’azienda attraverso lo strumento dell’analisi creativa. “L’azienda, attraverso la propria azione - spiega Cataldo -, muove danaro, economie ma soprattutto abitudini, usi e quindi anche cultura. La piattaforma, luogo virtuale di networking, incubatore di idee e sviluppo progetti, trasferisce all'imprenditore esterno alla filiera culturale e cinematografica, strumenti e metodologie proprie delle industrie creative ed in cui il profitto sia anch'esso orientato al valore dell'opera. CIAK-in genera così un circuito virtuoso in cui l'imprenditore porta a casa soluzioni originali e sostenibili, l’artista sperimenta nuovi contesti e ambienti dove esprimere e applicare la propria arte ed, infine, Insolita Film porta avanti i propri progetti filmici affinando la propria strategia finanziaria innovativa ed in cui l'investitore privato diventa un coproduttore a tutti gli effetti”.

Nella sua azione di rinnovamento del sistema produttivo uno dei marchi di fabbrica di Insolita Film è, quindi, quello internazionale: “Sia per il concepimento di progetti propri che di attività che ci portano fuori e dentro l'Europa, in sostanza tutti i nostri progetti sono all'estero, nel senso che è impossibile o comunque sarebbe restrittivo chiudersi al solo mercato italiano per i produttori indipendenti. Collaboriamo anche progetti esecutivi con realtà estere che vengono a girare in Italia e, già da due anni, siamo, ad esempio, in collegamento con le Filippine”. Cataldo sollecita una azione di rinnovamento anche nel campo italiano della fruizione cinematografica: “Posto che la sala cinematografica mantiene ancore la sua magia, seppur con l'avvento delle piattaforme, col suo grande schermo ed il suo “senso di compartecipazione, un po’ come quando si va ad un concerto”, servirebbe però, spiega, “una nuova scia di distributori perché queste figure tengono un po’ in pugno i produttori nelle logiche di diffusione. Anche il distributore insieme al produttore dovrebbe chiedersi come portare le persone al cinema e anche qui non lasciarsi guidare da mere logiche di profitto. Sarebbe una forte rivoluzione…”. Nel mestiere di produttore cinematografico, Cataldo si trova a competere con un settore prettamente maschile: “Per quanto negli ultimi anni il ministero abbia portato delle agevolazioni e degli ulteriori supporti economici per quelle produzioni che accolgono nel proprio comparto delle figure femminili, le donne ricoprono più ruoli nei reparti artistici autoriali che nell'ambito manageriale. Nonostante ciò posso dire che, in realtà, durante il mio percorso ho incontrato tantissime donne organizzatrici e produttrici che si muovono in ambito internazionale, anche italiane, che hanno aperto società all’estero, come in Inghilterra ed in Francia. All’estero questo gap è dunque meno evidente o genera meno conflitto nel senso che poi l'importante è fare bene, portare dei risultati... Quindi credo che in Italia i motivi vadano ricercati su di un altro piano”. Nella foto un frame della pellicola “Corpo e aria”. (12 giu - red)

 

 

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