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direttore Paolo Pagliaro

VALDITARA: EDUCAZIONE
CIVICA PER PIU’ PATRIOTTISMO

Il ministro Giuseppe Valditara annuncia in una intervista a Il Messaggero l’introduzione dell’educazione civica curriculare dal prossimo anno scolastico – con “33 ore all'anno trasversali alle varie discipline” - attuando una legge del 2019 ma superando le linee guida dell’allora ministro Azzolina: “La novità principale è che s'introduce una visione che è strettamente in linea con i valori costituzionali. E anche con quei valori che sono spesso dimenticati. Penso all'importanza di educare i giovani alla consapevolezza di appartenere a una comunità nazionale che ha una storia e valori, a iniziare da quelli scritti nella Costituzione e che la stessa Carta definisce Patria”. Più patriottismo in classe? “Credo che questo valore, negli ultimi decenni, sia stato sempre più trascurato per un pregiudizio ideologico. Recuperarlo, fin dai primi anni scolastici, significa avere consapevolezza di chi siamo oggi, così come del nostro passato, per costruire un futuro comune”, “è un sentimento e un'idea importante, cara ai nostri Costituenti”. Inoltre “nelle linee guida rinneghiamo il mito della decrescita felice, sottolineando l'importanza della crescita economica per promuovere benessere per tutti e prosciugare le sacche di povertà che ancora esistono nel nostro Paese. Questo ovviamente nel rispetto dell'ambiente e della qualità della vita. E ancora: ci proponiamo di abituare i giovani alla cultura del lavoro, altro valore costituzionale. Occorre inoltre trasmettere l'idea che l'impresa e la proprietà privata sono fattori positivi di sviluppo, come recita ancora una volta la nostra Carta” e “a tutto questo aggiungo anche l'obiettivo d'infondere una cultura della legalità a 360 gradi. In una bozza che è stata elaborata in passato, si parlava soltanto di criminalità politica e di criminalità economica. Ora invece, oltre a insistere sulla cultura anti-mafia, nella nostre linee guida c'è anche la sottolineatura della lotta a qualsiasi forma di criminalità, compresa quella che mette a rischio la sicurezza quotidiana del cittadino”.

Inoltre sul bullismo sottolinea: “I bulli sono figli di un padre e di una madre e il bullismo va contrastato prima nelle famiglie e poi nella scuola. Proprio per questo torniamo a dare valore al voto di condotta, perché ciò significa responsabilizzare lo studente. Il principio fondamentale che ci muove, e che è condensato anche nelle linee guida, è quello del rispetto verso ogni persona, verso le regole e verso i beni pubblici e privati. E due punti sono cruciali: in ottemperanza all'articolo 2 della Costituzione si dà rilievo ai doveri, accanto ai diritti; si dà inoltre centralità al principio di responsabilità individuale anziché a quello di responsabilità sociale”. (8 ago – red)

 

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