Oggi, alle 21,30, nella maestosa chiesa barocca di Santa Caterina d’Alessandria, ad Ortona, in provincia di Chieti, l’Associazione Ortonese di Storia Patria - con lo storico Marco Patricelli ed il presidente dell’associazione, Andrea di Marco - rievocherà gli eventi avvenuti nel territorio durante la Seconda guerra mondiale. Nel corso della serata verrà presentato e distribuito il nuovo quaderno di ricerca dell’associazione che riporta le testimonianze di Nina Ciampoli e del comandante tedesco Rudiger von Zimburg sui combattimenti di Torre Mucchia, che ebbero luogo tra il 28 dicembre 1943 e il 4 gennaio 1944; infine, il diario di Elio Giannetti, custodito da una testimone che dal vivo racconterà momenti del secondo dopoguerra. Come sottolineato nella prefazione da Andrea Di Marco, il diario è una fonte di memoria sulla Seconda guerra mondiale che restituisce insieme alla realtà del conflitto la dimensione soggettiva, le emozioni e il clima nel quale si produssero eventi. Nel sito Liberationroute si ricorda che la battaglia di Ortona, combattuta tra il 20 e il 28 dicembre 1943 dalle forze canadesi e tedesche, fu uno degli eventi più importanti della campagna d'Italia tra il luglio 1943 e il maggio 1945. Alla fine del 1943 le forze alleate erano arrivate in Abruzzo, sulla costa adriatica. Qui si trovarono ad affrontare le portentose difese schierate lungo la Linea Gustav. La Linea Gustav era la principale linea di difesa dell'Asse e si estendeva per tutta la larghezza della penisola all’altezza di Cassino, nel Lazio. Nel novembre 1943 le forze britanniche riuscirono ad attraversare il fiume Sangro e a penetrare la Linea Gustav sulla costa adriatica. Si trattò senza dubbio di un grande successo, ma presto le forze alleate avrebbero dovuto affrontare nuovamente pesanti combattimenti, questa volta nella città di Ortona. La città abruzzese si trova su un alto crinale che sovrasta il mare Adriatico e la valle del fiume Moro. La città era un importante snodo strategico e la sua conquista era fondamentale per la continuazione dell'avanzata alleata sulla sponda orientale della penisola. Il compito di liberare la città venne allora affidato alla 1ª divisione di fanteria canadese supportata dai carri armati della prima brigata corazzata canadese. Prendere Ortona si rivelò molto difficile e oneroso. I combattimenti per avvicinare la città e poi la stessa battaglia di Ortona tra il 20 e il 28 dicembre causarono pesanti perdite e portarono alla distruzione della città. Fu necessario andare e combattere casa per casa per liberare la città dalle forze tedesche. Il totale di perdite, tra le forze alleate e quelle tedesche e la popolazione civile, é stimato tra le 4.000 e 6.000. La battaglia di Ortona fu uno degli eventi più importanti e tragici della campagna d'Italia. Lo stesso Churchill, nei suoi volumi sulla Seconda guerra mondiale, sottolineò che "fu la prima grande battaglia nelle strade di un centro abitato, e abbiamo imparato molto da essa". (13 ago - red)
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