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direttore Paolo Pagliaro

DEBITO PUBBLICO
VERSO I 3000 MLD

DEBITO PUBBLICO <BR> VERSO I 3000 MLD

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo record, avvicinandosi sempre di più alla soglia dei 3.000 miliardi di euro. Secondo gli ultimi dati di Bankitalia, a giugno 2024 il debito delle amministrazioni pubbliche è salito a 2.948,5 miliardi di euro, con un incremento di 30,3 miliardi rispetto al mese precedente. Questo aumento è attribuito principalmente al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro e agli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso preoccupazione per l'attuale situazione, dichiarando: "Siamo consapevoli della necessità di mantenere sotto controllo il debito, pur continuando a sostenere la crescita economica e la coesione sociale. È fondamentale trovare un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e investimenti per il futuro." Giorgetti ha ribadito l'importanza di un approccio responsabile nella gestione delle finanze pubbliche per evitare che l'aumento del debito possa compromettere la stabilità economica del Paese.

Anche il Presidente dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), Antonio Patuelli, ha commentato i dati, avvertendo: "Il livello del debito pubblico è un indicatore che deve essere monitorato con grande attenzione. È necessario che il governo continui a lavorare per contenere il debito e garantire la fiducia dei mercati."

L'incremento del debito è accompagnato da un aumento delle entrate tributarie, che nel mese di giugno sono cresciute del 9,9% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo dato positivo riflette una ripresa dell'economia italiana, ma evidenzia anche la necessità di una gestione prudente del debito per evitare che il Paese si trovi in una situazione di vulnerabilità nei confronti delle oscillazioni dei mercati finanziari internazionali.

Bankitalia ha però segnalato una leggera diminuzione della vita media residua del debito a 7,7 anni e una stabilizzazione della quota di debito detenuta da non residenti, che si è attestata al 28,9%. Questo indicatore mostra una crescente fiducia da parte degli investitori internazionali, ma evidenzia anche la significativa dipendenza dell'Italia dai mercati esteri per il finanziamento del suo debito pubblico.

Nonostante le dichiarazioni di attenzione da parte delle autorità, l'elevato livello del debito pubblico solleva preoccupazioni concrete sul futuro della sostenibilità fiscale del Paese. Gli analisti avvertono che ulteriori aumenti del debito potrebbero esporre l'Italia a rischi di maggiore instabilità finanziaria, specialmente in un contesto globale di tassi di interesse crescenti e di volatilità economica.  (16 AGO - alp)

(© 9Colonne - citare la fonte)