Chipene - Era la notte tra il 6 e il 7 settembre 2022, a Chipene, nel nord del Mozambico, dove i comboniani avevano una comunità di suore dedite alla promozione sociale. Quella notte un commando di terroristi attivo nella regione di Cabo Delgado assalì il centro missionario, dandolo alle fiamme e uccidendo suor Maria De Coppi. A due anni da quell’attentato, con il libro “Suor Maria De Coppi” (Edizioni Messaggero Padova), gli autori, Donata Pacini, anche lei suora missionaria comboniana prima in Uganda e poi in Mozambico, e padre Giancarlo Paris, frate minore conventuale, ripercorrono la vita di suor Maria, che visse in Mozambico donando tutta se stessa con instancabile attività e prendendo anche la cittadinanza. La biografia contiene informazioni e citazioni dalle testimonianze di persone che hanno vissuto con suor Maria conservate - e non ancora pubblicate - negli archivi delle suore missionarie comboniane di Roma e Nampula. Suor Maria ricoperse dall’1983 al 1990, durante la guerra civile in Mozambico, l’incarico di responsabile provinciale delle suore comboniane nel Paese africano. L’ex colonia portoghese sprofondò due anni dopo in una lunga guerra intestina con centinaia di migliaia di morti e circa 4 milioni di sfollati e profughi. Ma già nel 2017 nella provincia di Cabo Delgado, dove si erano scoperti grandi giacimenti di gas, ripresero uccisioni, saccheggi e incendi. Arrivarono le multinazionali per sfruttare i giacimenti ma anche gruppi armati islamici con l’intento di cacciare i cristiani. Fu in questo contesto che maturò l’attentato in cui perse la vita suor Maria. (9colonne)
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