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Carceri, Gelmini: puntare su formazione e lavoro per pena rieducativa

Roma, 25 set - Quello di Esg (Environmental, Social, Governance) e carcere "è un tema su cui stiamo lavorando con la Fondazione Severino, con l'associazione Ethicarei e con tanti esponenti del mondo del terzo settore: l'obiettivo è quello di rendere veramente rieducativa la funzione della pena". Così la senatrice Mariastella Gelmini, tra le promotrici della serie di incontri che mirano a favorire la diffusione della formazione e del lavoro dentro e fuori dalle carceri. "Esg e carcere: quando Stato, Impresa, Terzo settore si incontrano. Replicabilità dei modelli" il titolo dell'appuntamento odierno, svoltosi nella Sala Isma del Senato
"Oggi purtroppo in tantissimi casi non è così - aggiunge Gelmini - eppure all'interno delle carceri italiane qualcosa si muove in questo senso, partendo dalla formazione e dal lavoro: con Marco Scurria, con Lia Quartapelle e con tanti colleghi in maniera trasversale abbiamo voluto dare spazio e rendere protagoniste le buone pratiche, da ultimo il caso Vigevano ma non solo. Esperienze in cui si prova a togliere la paura anche rispetto alla fine della detenzione e alla necessità di diventare autosufficienti: avere un lavoro vuol dire evitare la recidiva, dare senso alla funzione rieducativa della pena. E' un percorso difficile, che oggi si riesce a a garantire solo a una minoranza della popolazione carceraria ma non ci si può arrendere, sensibilizzando su questo tema di rilievo costituzionale e prendendo atto che laddove il lavoro entra nelle carceri si creano le condizioni per accendere una speranza, mentre laddove il carcere è solo fonte di rabbia e conflitto questo si riversa sulla società. Il senso di questi incontri - conclude la parlamentare - è favorire la diffusione di esempi positivi, ripartire dalla formazione e dal lavoro e abbattere il muro tra il carcere e chi sta fuori". (PO / Roc) ////

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