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MACCHINE OBSOLETE, PIU’
DI 1 SU 3 IN SANITA’ PRIVATA

MACCHINE OBSOLETE, PIU’ <br> DI 1 SU 3  IN SANITA’ PRIVATA

Mammografi, risonanze magnetiche, Tac, ecc. vengono utilizzati per svolgere 65,5 milioni di prestazioni l’anno, di cui il 58% negli ospedali pubblici e il 42% nelle strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. E nella diagnosi delle malattie più gravi il livello di precisione del macchinario può fare la differenza. Per l’Associazione italiana degli ingegneri clinici, pur non esistendo un riferimento univoco, il limite dei dieci anni di vita di un macchinario rappresenta uno spartiacque. Ecco perché il ministero della Salute, insieme agli ingegneri clinici, ne monitora con regolarità l’obsolescenza. Il tema viene affrontato da dalla rubrica DataRoom a cura di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, pubblicata dal Corriere della Sera, che presenta i dati principali, ancora inediti, elaborati da Agenas al 31 dicembre 2023. I numeri dimostrano che i privati accreditati, contrariamente alla percezione comune, di norma non hanno percentuali inferiori di macchinari oltre i limiti di età rispetto al pubblico: in entrambi i casi più di uno su 3 è obsoleto. Si ricorda che oggi in Italia sono eseguite 1,6 milioni di mammografie all’anno e che un mammografo con meno di dieci anni permette una visione più accurata e approfondita delle patologie tumorali. La rubrica fa alcuni esempi, Nel Lazio ce ne sono 105 nelle strutture pubbliche e 161 nel privato accreditato di cui il 35%, però, è fuori età, contro il 14% del pubblico. In Campania nel privato accreditato il 41% ha superato i dieci anni, contro il 13% del pubblico. In Molise su 14 mammografi solo uno è recente. E ancora: ogni anno si svolgono oltre 4,6 milioni di risonanze ed il 44% dei macchinari supera i dieci anni. In particolare le Regioni che avrebbero il dovere assoluto di acquistarne di nuovi sono il Molise e la Valle d’Aosta, perché risulta che non ne possiedano nemmeno uno abbastanza recente. La percentuale di macchinari obsoleti è preoccupante anche in Sicilia (73%), a Trento (67%), in Toscana (66%), in Liguria (64%) e in Sardegna (62%). Per le Tac la differenza di radiazioni emesse da una con più di dieci anni di vita e una di ultima generazione arriva fino all’80%, e la diagnosi è anche più approfondita per la capacità diagnostica di visualizzare meglio il cuore tra un battito e l’altro, come pulsa il cervello, e di individuare con estremo dettaglio le lesioni oncologiche. Oggi i 5 milioni di esami annui sono effettuati con strumenti obsoleti nel 36% dei casi. Negli ospedali pubblici del Molise, 7 macchinari su 7 sono vecchi, nel privato 5 su 9. In Lazio vince il pubblico: solo il 21% delle Tac è obsoleto, contro il 38% del privato accreditato. In Liguria, la percentuale di macchine vecchie è del 24% che sale al 47% nel privato accreditato. Le sedute di radioterapia sono 6 milioni l’anno. I nuovi acceleratori lineari irradiano la parte malata in modo più preciso, preservando maggiormente i tessuti sani. L’inchiesta di Gabanelli riferisce che il 46% dei macchinari è fuori limite d’età. In Lombardia, 30 acceleratori su 72 sono nel privato accreditato, dove però la percentuale di macchine vecchie raggiunge il 73%, contro il 40% del pubblico.  E si conclude: “Va detto che un miglioramento è in corso: nelle strutture pubbliche il rinnovo delle apparecchiature è iniziato grazie ai fondi del Pnrr (1,2 miliardi), e nel primo quadrimestre del 2024 c’è stato un ricambio di circa 300 macchinari (inclusi nei numeri sopra riportati). Nel privato accreditato, che mira al profitto e deve metterci soldi suoi, le grandi apparecchiature sostituite nello stesso arco di tempo sono state 164”.

Per le Tac, sottolinea l’inchiesta di DataRoom, la differenza di radiazioni emesse da una con più di dieci anni di vita e una di ultima generazione arriva fino all’80%, e la diagnosi è anche più approfondita per la capacità diagnostica di visualizzare meglio il cuore tra un battito e l’altro, come pulsa il cervello, e di individuare con estremo dettaglio le lesioni oncologiche. Oggi i 5 milioni di esami annui sono effettuati con strumenti obsoleti nel 36% dei casi. Negli ospedali pubblici del Molise, 7 macchinari su 7 sono vecchi, nel privato 5 su 9. In Lazio vince il pubblico: solo il 21% delle Tac è obsoleto, contro il 38% del privato accreditato. In Liguria, la percentuale di macchine vecchie è del 24% che sale al 47% nel privato accreditato. Le sedute di radioterapia sono 6 milioni l’anno. I nuovi acceleratori lineari irradiano la parte malata in modo più preciso, preservando maggiormente i tessuti sani. L’inchiesta di Gabanelli riferisce che il 46% dei macchinari è fuori limite d’età. In Lombardia, 30 acceleratori su 72 sono nel privato accreditato, dove però la percentuale di macchine vecchie raggiunge il 73%, contro il 40% del pubblico. E si conclude: “Va detto che un miglioramento è in corso: nelle strutture pubbliche il rinnovo delle apparecchiature è iniziato grazie ai fondi del Pnrr (1,2 miliardi), e nel primo quadrimestre del 2024 c’è stato un ricambio di circa 300 macchinari (inclusi nei numeri sopra riportati). Nel privato accreditato, che mira al profitto e deve metterci soldi suoi, le grandi apparecchiature sostituite nello stesso arco di tempo sono state 164”. (7 ott - red)

 

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