"Con Elia Finzi se ne va non solo un pezzo importante per il mondo dell' emigrazione italiana, ma anche dell' editoria tunisina. Un uomo che ha speso un' intera vita per l' informazione dei nostri connazionali all' estero e non solo. Elia ha dato tanto anche dal punto di vista culturale, sostenendo le battaglie dell' emigrazione italiana, lavorando per agevolare il dibattito democratico oltre i confini nazionali. Da parte mia, che ho avuto l' onore di conoscerlo personalmente, il più sincero e profondo messaggio di cordoglio alla figlia Silvia, alla famiglia e a tutta la comunità italiana in Tunisia che perde oggi un prezioso punto di riferimento". Così Eugenio Marino, responsabile dell' Ufficio italiani nel mondo del Pd, sulla scomparsa di Elia Finzi, storico direttore del Corriere di Tunisi.
Finzi, infatti, è scomparso nella notte tra domenica e lunedì. E' direttore del Corriere di Tunisi, periodico di riferimento della comunità italiana in Nord Africa dal 1956. Oltre a dirigere la testata, Finzi firmava anche l’editoriale “Nostri problemi” in cui segnalava le principali questioni relative alla collettività italiana in Tunisia. E’ stato inoltre presidente del Comites di Tunisi e uno dei fondatori della Fusie – Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero. Elia Finzi era figlio di Giulio Finzi che si trasferì da Livorno a Tunisi dopo il fallimento dei moti carbonari del 1820 e del 1821 a cui aveva preso parte. Arrivò a Tunisi sbarcando insieme ad altri profughi provenienti da vari Stati italiani. Una volta lì, contribuirono attivamente alla creazione di servizi e infrastrutture come tipografie, ospedali, banche, scuole laiche e militari. Giulio Finzi era rilegatore di professione. Nel 1829 allargò la sua attività ed apri la prima tipografia privata in Tunisia. La tipografia, che ebbe riconoscimento ufficiale solo nel 1879, si trovava inizialmente nella Medina, nel quartiere detto "franco", ed aveva sede in un lato del Palazzo Gnecco (celebre per essere stata la sede della sezione di Tunisi della Giovane Italia di Giuseppe Mazzini che si costituì dopo gli anni 1830-1831, ed inoltre perché ospitò nel 1838 Giuseppe Garibaldi). Dopo l’avvento del protettorato francese e l’allestimento della cosiddetta "città europea", la tipografia Finzi si spostò nella "città nuova" sita in Rue de Russie dove ha sede tutt’oggi. Nel 1956, con l’indipendenza della Tunisia, i Finzi ottennero finalmente l’autorizzazione a pubblicare un giornale allora settimanale, "Il Corriere di Tunisi", autorizzazione non concessa in anni precedenti dalle Autorità francesi che all’indomani della seconda guerra mondiale avevano vietato ogni forma di pubblicazione in lingua italiana, chiuso le scuole ed impedito ogni forma di vita associativa italiana. Il primo direttore fu Giuseppe Finzi, poi suo figlio Elia che ha proseguito, coadiuvato dalla figlia, la sua opera. Sul sito del Corriere di Tunisi oggi un unico messaggio: “Domenica 16 settembre Elia Finzi, il nostro direttore amico, ci ha lasciati. Non siamo in grado di scrivere alcuna parola. Attoniti, in silenzio ripercorriamo nella memoria quella parte di vita che ci è stato concesso di condividere. Riposi in Pace”. (18 set)
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