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Tumore al seno, mozione bipartisan e Schillaci plaude: servono piu’ screening

Roma, 23 ott - Superare il gap di prevenzione tra Nord e Sud, abbassare il tetto di età per accedere allo screening gratuito, adottare misure di informazione e sensibilizzazione per ampliare la platea di donne che si sottoponga effettivamente ai test per verificare l’eventuale di insorgenza di tumori alla mammella. “Abbiamo promosso una mozione che ha avuto la firma di tutte le altre colleghe parlamentari, di tutte le forze politiche, per estendere lo screening oncologico per il tumore alla mammella dai 45 ai 74 anni” spiega Raffaella Paita, di Italia Viva, che insieme alla collega di gruppo Daniela Sbrollini ha ideato la mozione estesa poi a tutte le  forze anche di maggioranza. “E’ importante perché è un tumore che purtroppo colpisce le donne prematuramente, e quindi estendere tutta un'attività di prevenzione diventa fondamentale per salvare vite umane. Come Italia Viva abbiamo già lavorato sull’oblio oncologico e ora facciamo questo ulteriore tassello di lavoro sempre in uno schema collaborativo: abbiamo chiesto al ministro di farsi carico delle istanze delle donne italiane”. Sbrollini sottolinea che “siamo qui oggi convinte di fare un lavoro davvero per il paese. Questa collaborazione tra governo e Parlamento è fondamentale: adesso ovviamente vogliamo calendarizzare il prima possibile questa mozione e soprattutto dobbiamo evitare che ci sia ancora una situazione a macchia di leopardo, causa di aree geografiche più disagiate o dove le regioni investono meno sugli screening. Lo screening salva la vita, l’età anagrafica (delle donne colpite dal tumore, ndr) si è abbassata e quindi è fondamentale che noi aiutiamo le donne grazie a questo lavoro preziosissimo tra istituzioni, associazioni, amiche, pazienti e soprattutto il mondo scientifico e medico”. L’iniziativa è stata accolta favorevolmente dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, presente all’evento organizzato in Senato per illustrarla. “L’anno scorso sono state diagnosticati oltre 55mila casi di tumori

alla mammella, ma fortunatamente sono in aumento i tassi di sopravvivenza e di qualità della vita. Ma c’è un tema di prevenzione primaria sul quale dobbiamo insistere tantissimo:

l’adesione allo screening è ancora da migliorare, resta alta la percentuale di donne

che non effettua gli esami. E permane una differenza inaccettabile tra le regioni del

centro nord e del sud”. 

 

(PO / Sis)

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