Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

TRUMP: SONDAGGI FAKE
HARRIS: VENTO IN POPPA

Ultimissime battute per la campagna elettorale americana. Nella notte italiana sia la candidata democratica, Kamala Harris, che quello repubblicano, Donald Trump, sono tornati a parlare ai propri sostenitori a due giorni dalla chiusura delle urne. Va infatti sottolineato che, secondo l'ultimo censimento dell'Università della Florida, più di 78 milioni di aventi diritto hanno già votato in anticipo. Nel tentativo di dare il colpo di acceleratore decisivo alla corsa alla Casa Bianca, the Donald ieri è salito per ben tre volte sul palco: dopo essere ricomparso nella cruciale Pennsylvania e in North Carolina, il candidato repubblicano ha fatto tappa in Georgia, nella città di Macon.

“Vorrei iniziare facendoti una domanda molto semplice: stai meglio oggi rispetto a quattro anni fa?”, ha chiesto Trump ai suoi sostenitori, annunciando che, nel caso di una sua elezione, “questa sarà l'età dell'oro dell'America”. Per giungere a ciò, il tycoon ha nuovamente promesso di “porre fine all’inflazione”, di arginare “l’invasione di criminali” da oltre confine e di riportare in vita il “sogno americano”. Ha inoltre ripetuto che affiderà un posto nella sua amministrazione a Robert F. Kennedy Jr, descritto come un “bravo ragazzo”, nonostante quest'ultimo abbia presentato questo fine settimana proposte controverse, come quella di consigliare tutti i gestori dei sistemi idrici negli Stati Uniti di “rimuovere il fluoro dall’acqua”: una proposta che “suona bene”, ha commentato Trump. “Bobby – ha detto l’ex presidente - lavori sulla salute delle donne, lavori sulla salute, lavori su ciò che mangiamo. Lavori sui pesticidi. Si lavora su tutto”.  

Da parte sua, Kamala Harris ha tenuto un comizio a East Lansing, nel Michigan, Stato in cui è presente una numerosa comunità arabo-americana, estremamente critica rispetto alla politica portata avanti da Joe Biden in Medio Oriente. “Come presidente – ha dunque detto Harris - farò tutto ciò che è in mio potere per porre fine alla guerra a Gaza, per riportare indietro gli ostaggi, per porre fine alle sofferenze a Gaza, per garantire la sicurezza di Israele e per assicurare che il popolo palestinese possa esercitare il proprio diritto alla dignità, alla libertà e autodeterminazione”. Il candidato democratico ha anche mostrato fiducia nell'esito delle elezioni. A due giorni da “una delle elezioni più importanti della nostra vita”, ha affermato, “Abbiamo il vento in poppa perché la nostra campagna si basa sulle ambizioni, aspirazioni e sogni del popolo americano, perché siamo ottimisti ed entusiasti di ciò che possiamo fare insieme e perché sappiamo che è tempo per un nuovo generazione di leader che verrà in America”, ha continuato, lanciando un appello alla partecipazione soprattutto ai giovani.  

Intanto, sul fronte dei sondaggi, stando all’ultimo rilevamento del New York Times pubblicato ieri, Kamala Harris avrebbe uno stretto vantaggio (3 punti di differenza al massimo) in Nevada, North Carolina, Wisconsin e Georgia. Trump sarebbe invece avanti in Arizona (4 punti di vantaggio) mentre in Pennsylvania, che spesso si è rivelata un vero e proprio ago della bilancia, Harris avrebbe perso terreno. La vera sorpresa del fine settimana è però arrivata da un sondaggio d'opinione pubblicato sabato dal Des Moines Register e Mediacom, nello Iowa, il cui risultato darebbe la democratica in vantaggio con il 47% contro il 44% in questo stato in cui la vittoria di Trump era data per certa.

Di fronte a questi ed altri sondaggi che fotografano una situazione per lo meno incerta rispetto all’esito delle presidenziali, Trump non ha esitato ieri a parlare di rilevamenti “corrotti”, puntando l’indice contro quello che ritiene un processo elettorale troppo lungo per scegliere un vincitore. Di più: il tycoon è arrivato ad affermare che molti giornalisti dovrebbero essere “fucilati” aggiungendo che la sua sconfitta potrebbe maturare solo se fosse vittima di un imbroglio.

(4 NOV - deg)

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