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direttore Paolo Pagliaro

L’ALTRO 4 NOVEMBRE:
L’ALLUVIONE DI FIRENZE

 L’ALTRO 4 NOVEMBRE: <br> L’ALLUVIONE DI FIRENZE

Il 4 novembre si celebra la “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”, in ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale: in questa data, nel 1918, entrò in vigore l’Armistizio di Villa Giusti, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Ma c’è anche un altro 4 novembre che, nella storia italiana, ha segnato un grande dramma ma anche  una grande pagina nel rapporto tra gli italiani e le stesse Forze Armate: l’alluvione che nel 1966 sommerse una città d'arte come Firenze (foto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dal sito del Dipartimento della Protezione Civile) mettendo a rischio vite umane, capolavori artistici e il tessuto storico della città. In una giornata buia e drammatica, il fiume Arno ruppe gli argini, riversando in città un'ondata di fango e distruzione. Il livello delle acque crebbe velocemente, invadendo case, monumenti, biblioteche, chiese e botteghe, e mettendo in ginocchio la popolazione fiorentina. Quella tragedia segna il ricordo di un coraggio che tuttora non si spegne e che si rinnova ogni anno, commemorando il valore di chi scelse di mettersi al servizio della comunità. L'intervento delle Forze Armate, coordinato con l'ausilio dei Vigili del Fuoco e delle istituzioni locali, fu determinante nel salvare vite e nel tentativo disperato di arginare i danni. Soldati e soccorritori si impegnano giorno e notte per proteggere il patrimonio artistico, simbolo di un'eredità culturale che appartiene all'intera umanità, dalla furia delle acque che minacciavano di travolgere e distruggere opere inestimabili. Questo intervento fu un esempio di abnegazione, spesso reso possibile dal coraggio di uomini e donne che sfidarono i pericoli per mettere in salvo persone e beni preziosi, come le opere degli Uffizi, la Basilica di Santa Croce e molte altre testimonianze dell'arte rinascimentale.“A distanza di 58 anni, ricordiamo il coraggio di chi ha lottato per salvare vite, arte e cultura – ricorda oggi il ministero della Difesa - Tra i soccorritori, il personale delle Forze Armate,” la cui presenza fu decisiva nella gestione di una catastrofe senza precedenti. “Oggi come allora, la Difesa è al servizio della collettività”, pronta a intervenire in situazioni di emergenza.  L'eco di quell'impegno risuona ancora oggi, ricordando a tutti il valore della solidarietà. L'Italia intera e il mondo guardavano con commozione agli “Angeli del fango” – come vennero soprannominati i volontari ei militari che, uniti nel dolore, s'impegnarono in prima persona per ripristinare la dignità alla città martoriata.

(© 9Colonne - citare la fonte)