Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

“Henri Cartier-Bresson e l’Italia”: fino al 26 gennaio l’esposizione di successo

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

“Henri Cartier-Bresson e l’Italia”: fino al 26 gennaio l’esposizione di successo

Sono già oltre 10 mila i visitatori della grande mostra “HENRI CARTIER-BRESSON e l’Italia”, in corso dallo scorso 28 settembre fino al 26 gennaio 2025 a Palazzo Roverella di Rovigo. Il dato, accolto con molta soddisfazione dagli organizzatori, conferma le impressioni dei primi giorni, ovvero che questa monografica avrebbe potuto competere in maniera brillante con le recenti mostre fotografiche del Roverella (Doisneau, Capa, Modotti) per diventare una delle esposizioni italiane più visitate della stagione. Per la prima volta, con questa esposizione viene documentato in maniera esaustiva e approfondita il rapporto tra colui che è stato definito “l’occhio del secolo” e l’Italia. Attraverso circa 160 fotografie e numerosi documenti – giornali, riviste, volumi, lettere – la mostra ripercorre le tappe di un rapporto iniziato prestissimo, già negli anni Trenta, e proseguito sino al momento in cui Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni Settanta. “HENRI CARTIER-BRESSON e l’Italia”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino, con la curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive Fondazioni e prodotta da Dario Cimorelli Editore. (gci)

L’ARTE DI GIORGIO ANDREOTTA CALO’ IN DIALOGO CON VENEZIA

Un dialogo tra Giorgio Andreotta Calò, artista veneziano annoverato tra le voci più autorevoli dell’arte italiana a livello internazionale, e la città di Venezia, considerata nella sua plasticità e fisicità, partendo dalle riflessioni di Arturo Martini sull’incapacità della scultura di essere viva e universale, tradotte in una selezione di opere realizzate da Calò nell’arco di oltre vent’anni. La mostra “Scultura lingua morta” sarà visitabile dallo scorso 15 novembre fino al 4 marzo 2025 presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia. Clessidre, Pinne Nobilis, Carotaggi - accanto ai disegni, esito delle indagini eseguite dai professionisti dei Lavori Pubblici del Comune di Venezia sulla facciata di Ca’ Pesaro - e la serie di Meduse, tra cui l’esemplare entrato nella collezione civica di Ca’ Pesaro grazie al PAC2021 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Di questo soggetto tanto caro all’artista veneziano, un esemplare inedito è presentato in un intimo colloquio con Testa di Medusa di Martini, opera proveniente dai depositi della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Ca’ Pesaro. (gci)

MILANO, LA GRANDE MOSTRA DI NATALE A PALAZZO MARINO

Torna dal 4 dicembre la grande mostra di Natale a Palazzo Marino, l’appuntamento ormai tradizionale con la grande arte italiana e internazionale che ogni anno regala ai milanesi un’esposizione straordinaria, gratuita e allestita in Sala Alessi, il grande e storico salone di rappresentanza del Comune di Milano. Per tutte le feste e fino al 12 gennaio 2025, i milanesi e i sempre più numerosi turisti potranno ammirare un grande capolavoro del Rinascimento italiano ed europeo: La Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda, nota come “La Madonna di San Simone” di Federico Barocci, una grande pala d’altare proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Dal 14 dicembre al 5 gennaio, grazie all’iniziativa Natale nei Borghi, promossa e organizzata in collaborazione con l’Associazione Antichi Borghi Milanesi, sarà possibile partecipare a visite guidate gratuite organizzate in 18 siti individuati all’interno dei nove Municipi cittadini che permetteranno di scoprire tesori architettonici e artistici diffusi sul territorio milanese. La mostra “Federico Barocci, La Madonna di San Simone” è promossa e prodotta dal Comune di Milano grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, partner istituzionale che da anni, insieme al sostegno di Rinascente, affianca l’Amministrazione in questo progetto annuale. La mostra è curata da Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari, mentre l’organizzazione è affidata a Civita Mostre e Musei. Accompagna la mostra un catalogo edito da Skira Editore. (gci)

A LODI IL QUARTO E ULTIMO EPISODIO DI “FARE COLLETTIVO”

Platea - Palazzo Galeano di Lodi presenta il quarto e ultimo episodio di “FARE COLLETTIVO”, progetto culturale dedicato al fenomeno dei collettivi artistici, con la partecipazione di RM, MRZB, Extragarbo e Hardchitepture, invitati a immaginare interventi site-specific per la vetrina di Corso Umberto, e Palazzo Bronzo, con un progetto editoriale che, come un filo conduttore, accompagna e lega l’intera programmazione, esprimendosi in una pubblicazione, la prima edita da Platea - Palazzo Galeano, e in un’installazione ambientale presso Platea Project. Dallo scorso 7 novembre fino al 28 dicembre, la vetrina di Platea Palazzo Galeano ospita “Suggello” un nuovo intervento site-specific concepito dal collettivo Hardchitepture. “Suggello”, l’intervento proposto dal collettivo Hardchitepture, si propone come un agglomerato di lavori preesistenti, realizzati dal collettivo nel corso della propria attività. La pratica di Hardchitepture è caratterizzata da un processo in continua evoluzione, in ragione del quale un’opera è soggetta a costanti mutazioni e ri-assemblamenti, in una concezione di riciclo e riutilizzo applicato anche all’arte contemporanea. I lavori del collettivo hanno la possibilità di vivere molteplici forme di esistenza, evolvendo verso nuove forme, sprigionando nuovi significati, in un divenire continuo. Hardchitepture ricerca l’ambiente ideale affinché questo sviluppo avvenga in modo progressivo e naturale. Il nuovo programma “FARE COLLETTIVO”, pensato su base annuale, va a scandagliare la sfera della produzione artistica collettiva, in alternativa alla creazione singolarmente autoriale che caratterizza la maggior parte della creatività contemporanea. Spiega il team curatoriale di Platea: “Oggi, l’artista interessato ad affrontare questioni sociali, politiche ed economiche si trova immerso in uno spazio in cui campo d’azione e riflessione coincidono. Si trova cioè a incarnare non più solo il ruolo di osservatore e traduttore di fenomeni, quanto quello dell’attivatore, dell’educatore, di un agitatore dei territori nei quali è coinvolto. In questo contesto, l’aspetto relazionale gioca un ruolo fondamentale, lo stare insieme si fa allora prassi e modalità di sopravvivenza”. Platea si domanda quali siano le ragioni che spingono gli artisti a formare dei collettivi, quali le necessità nel creare spazio di cooperazione e condivisione, più o meno aperti, quali scenari alternativi possono scaturire da una pratica artistica collettiva in seno a una società che tende all’individualismo e alla competitività. Attraverso un ciclo di quattro mostre da marzo a dicembre 2024, con opere realizzate ad hoc, una pubblicazione, un calendario di appuntamenti di approfondimento e attività educative per le scuole, Platea si propone come luogo di ricerca, offrendo uno spazio in cui sviluppare nuove discorsività. La selezione dei collettivi invitati a prendere parte a “FARE COLLETTIVO” e la definizione teorica del progetto stesso sono stati curati da Giulia Menegale, curatrice indipendente che già nel 2022 aveva collaborato con Platea occupandosi del coordinamento curatoriale del secondo palinsesto emergenti guidato da Luca Trevisani. Le attività coinvolgono l’interno della vetrina di Palazzo Galeano, con installazioni site-specific fruibili dal pubblico gratuitamente 24/7 firmate da RM, MRZB, Extragarbo e Hardchitepture, e Platea Projects che diventa lo spazio per la documentazione e l’approfondimento dei processi creativi che sottendono ciascuna esposizione, secondo una raccolta e remix di fonti, curata da Palazzo Bronzo. L’installazione è ispirata al “Brain” presentato in occasione di dOCUMENTA13, diretta da Carolyn Christov-Bakargjev nel 2014. Il progetto Platea - Palazzo Galeano è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus e alla generosità dei donatori che ne hanno condiviso attività e obiettivi. Da Platea - Palazzo Galeano anche un ringraziamento al main partner Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa e ai partner tecnici Solux Led Lighting Technology e Verspieren Broker di Assicurazione. (gci)

“LEGNI PREZIOSI”: A LECCE TRE PREZIOSE SCULTURE VOTIVE

Dallo scorso 21 novembre fino al 18 dicembre, il Museo Castromediano, Pinacoteca "Antonio Cassiano" di Lecce ospita in anteprima assoluta “Legni Preziosi: dal Barocco dell’Italia meridionale”, l’esposizione di tre preziose sculture votive in legno policromato, restituite ai colori e alle dorature originali grazie al lavoro del centro interdisciplinare M.O.S.A.I.C. e per la prima volta esposte al pubblico. Conservate per secoli nei monasteri di clausura delle Benedettine di Lecce e delle Clarisse di Nardò, le tre opere - esempio raro di dialogo tra tradizione, tecnica e innovazione artistica - sono pronte a raccontare il barocco italiano, attraverso uno sguardo inedito sull’arte e la spiritualità del Sud Italia, celebrandone non solo il patrimonio artistico, ma anche permettendo al pubblico di ammirare per la prima volta tre pezzi emblematici, che svelano la ricchezza culturale e devozionale della stagione barocca a Lecce, nei suoi stretti rapporti con Napoli. Risultato del progetto “Convergenze Interdisciplinari” - collaborazione guidata dal Prof. Raffaele Casciaro che vede insieme Soprintendenza ABAP di Brindisi e Lecce, CNR ISPC e Università del Salento - il percorso espositivo di “Legni Preziosi” è il frutto di un restauro scientifico e innovativo. Tra le opere in mostra spicca un busto di Ecce Homo del 1674, che ha rivelato, grazie alla tomografia assiale, una firma celata all’interno della scultura, svelando l’identità dell’artista e aggiungendo una nuova dimensione alla sua storia. Accanto a questa, una statuetta di Sant’Onofrio, attribuita con certezza al celebre scultore Giacomo Colombo, la cui tecnica di assemblaggio dei tasselli di legno ha confermato l’attribuzione. A completare il percorso, una piccola ma preziosissima statua dell’Ecce Homo, proveniente dal monastero di Santa Chiara a Nardò, che si distingue per la raffinatezza delle sue policromie e dei dettagli anatomici. Tra gli elementi più affascinanti emersi dal restauro spicca l’uso dell’estofado, una tecnica decorativa tipica della Spagna ma molto usata anche in Italia meridionale, che, attraverso graffiature su doratura, arricchisce le superfici delle sculture con motivi geometrici e fitomorfi. Questo elemento, unito alla vivacità cromatica delle policromie originali, rappresenta una firma stilistica distintiva del barocco meridionale, che si distingue per l’influenza napoletana adattata ai contesti locali. Grazie alla sinergia tra istituzioni, studiosi e restauratori, e all’uso delle tecnologie diagnostiche più avanzate, queste opere sono ora accessibili al pubblico, come testimonianza dell’elevata maestria tecnica degli artisti barocchi e spaccato dell’estetica del barocco meridionale, contribuendo a definire l’identità culturale di un’epoca, offrendo una prospettiva unica sull’arte sacra e aprendo nuove strade per la ricerca scientifica e storica. (gci)

NELLA FOTO. Henri Cartier-Bresson, L’Aquila, 1951© Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

(© 9Colonne - citare la fonte)