Nel prossimo futuro, le forze armate della Federazione si dovranno preparare a una serie di compiti tra cui quello di “un possibile conflitto militare con la Nato in Europa nel prossimo decennio”. Un conflitto che “le decisioni prese al vertice dell'Alleanza atlantica nel luglio di quest'anno rendono ipotizzabile da quanto si evince dai documenti dottrinali strategici degli Stati Uniti e di altri paesi della Nato”. Così questa mattina il ministro della Difesa russo Andrei Belousov nel corso di una riunione allargata del consiglio di difesa alla quale ha partecipato anche il presidente Vladimir Putin. È stato lo stesso leader del Cremlino a sottolineare che l’offensiva russa in Ucraina starebbe continuando nel migliore dei modi. “Solo quest'anno – ha spiegato Putin – sono stati liberati 189 insediamenti”.
Il presidente russo ha affermato che la popolazione “capisce per cosa sta combattendo il Paese”, come dimostrerebbe il supporto agli uomini al fronte nonché – a detta di Putin – la “corsa all’arruolamento”. “Se l'anno scorso più di 300mila persone hanno firmato un contratto con il Ministero della Difesa, quest'anno – ha rimarcato Putin – lo hanno fatto in 430mila”. Il leader del Cremlino ha quindi per l’ennesima volta puntato l’indice contro “l’Occidente collettivo”: “Nel tentativo di indebolire il nostro Paese e infliggerci una sconfitta strategica, gli Stati Uniti – ha argomentato Putin - continuano a pompare armi e denaro al regime virtualmente illegittimo al potere a Kiev , inviano mercenari e consiglieri militari e quindi incoraggiano un’ulteriore escalation del conflitto”. Ma la Russia – ha aggiunto – è pronta “per simili sfide”. Pertanto, l’ammodernamento delle forze nucleari strategiche “è giunto già a quota 95%”. Inoltre, “si stanno sviluppando nuovi sistemi” d’arma tra cui Putin ha citato quello relativo al super-missile ipersonico Oreshnik, testato a novembre, assicurando che questo complesso verrà messo in produzione in serie nel prossimo futuro.
“Data la crescente tensione geopolitica – ha detto Putin – siamo costretti ad adottare ulteriori misure per garantire la sicurezza della Russia e dei nostri alleati. Lo facciamo con attenzione prudenza, senza lasciarci trascinare in una corsa agli armamenti su vasta scala a scapito dello sviluppo socioeconomico del nostro Paese”. (16 dic / DEG)
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