"Il servizio che ieri sera Report ha dedicato a Silvio Berlusconi appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario". Non usa mezzi termini Marina Belusconi, che in una nota va all'attacco del servizio dedicato dal programma d'inchiesta di Rai3 all'ex premier. Il servizio, in particolare, si è concentrato sulle indagini in merito ai rapporti tra Cosa nostra e Marcello Dell'Utri, esponente di Forza Italia condannato nel 2014 a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Un altro servizio, invece, è stato dedicato alle "lobby israeliane", aumentate significativamente a Bruxelles e che avrebbero influenzato la posizione dell'Unione Europea su Gaza e Medio Oriente. "Naturalmente faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo-giornalismo" annuncia la presidente di Fininvest, per poi aggiungere: "Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati, la trasmissione ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata: accuse ormai vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise - sempre su richiesta degli stessi inquirenti - dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze. Accuse totalmente false finite nel nulla, insomma, così come nel nulla non potrà che finire anche l'ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni". "Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie - sottolinea Marina - I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all'Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011". Gli autori di Report, conclude, "non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità, ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica: più che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignità umana". Da Forza Italia e dal centrodestra è un coro di attacchi a Report, mentre dalle fila delle opposizioni gli esponenti M5S della Vigilanza Rai scrivono in una nota: "Marina Berlusconi ha dato l'ordine e Forza Italia, obbediente, esegue. L'attacco frontale rivolto con la nota di questa mattina a Report, una delle trasmissioni più seguite e rispettate del Servizio Pubblico, è un chiaro segnale del clima di scarsa tolleranza nei confronti della libertà di informazione che continua a caratterizzare il panorama mediatico italiano. È preoccupante osservare come la proprietaria di una diretta concorrente del servizio pubblico si arroghi il diritto di delegittimare un programma che, con professionalità e rigore, ha portato alla luce elementi di grande rilievo riguardanti vicende di interesse pubblico". "Ci chiediamo - aggiungono i pentastellati - se i toni di questa polemica siano dettati dalla paura di fronte alla forza che solo un’informazione libera e indipendente può garantire. Piuttosto che attaccare il lavoro dei giornalisti, sarebbe opportuno rispondere ai fatti concreti emersi dalle inchieste, come quelli relativi ai rapporti con le lobby israeliane, anch'essi oggetto della trasmissione di ieri sera. Attendiamo su questo una presa di posizione chiara e netta da parte degli esponenti di Forza Italia, a meno che non ritengano più comodo alzare inutili polveroni per distogliere l’attenzione dai veri nodi politici e morali emersi da queste rivelazioni". (Roc)
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