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Gadda (IV): Da eccedenze a risorse sociali, così Equoevento combatte spreco alimentare

Roma, 21 gen - Recuperare il cibo cotto, spesso di altissima qualità, non consumato in grandi eventi come convention, grandi manifestazioni sportive, ma anche matrimoni. E metterlo a disposizione di chi ne ha più bisogno. Da dieci anni lo fa, in diverse città d’Italia da Nord a Sud, da Milano a Lecce, la Equoevento onlus che oggi ha festeggiato la cifra tonda alla Camera insieme a Maria Chiara Gadda, deputata di Italia che contro lo spreco alimentare, nel 2016, ha scritto di proprio pugno una legge, la numero 166. Legge grazie alla quale legge “non si può più dire che gli alimenti non si possono recuperare. Ed Equoevento è l'esempio lampante di questo – spiega Gadda - Siamo portati ad immaginare che l'eccedenza avvenga soltanto nei supermercati, invece la storia di Equoevento, che compie 10 anni, dimostra che i luoghi dove si produce, si trasforma e si mette a disposizione delle persone sono i più impensati: i grandi eventi sportivi, le convention aziendali, dove peraltro viene trasformato cibo di altissima qualità. E la legge 166 ha mostrato con regole semplici e con agevolazioni fiscali che due mondi apparentemente diversi come le imprese che producono e che generano talvolta eccedenza, e il terzo settore che ogni giorno risponde ai bisogni sociali”. Equovento, poi, secondo Gadda, “è una bella realtà perché nasce dall'idea di ragazzi giovani, volontari che nelle ore più tarde e nel fine settimana, recuperano il cibo in luoghi importanti”.  Equoevento, ricorda il presidente Francesco Colicci, nasce “esattamente 10 anni fa, per recuperare il cibo cotto dagli eventi, che è qualcosa di molto particolare, di molto anche sfidante, perché non trattandosi di cibo secco è soggetto ad una deperibilità molto più rapida e quindi dobbiamo fare più in fretta. Non condanniamo l'eccedenza, normale nei grandi eventi a partire dai matrimoni: condanniamo che l’eccedenza diventi spreco. E quindi noi interveniamo proprio sul recupero di quell'eccedenza che proviene dagli eventi e la distribuiamo immediatamente ad un ente caritatevole”. Ovviamente, aggiunge Colicci, grazie alla legge 166 del 2016 noi siamo in grado di fare questo oggi in maniera molto più strutturata e di dare anche degli strumenti alle aziende per incentivarle donare il cibo”. 

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