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MO, USA E ISRAELE
PER LA LINEA DURA

MO, USA E ISRAELE <BR> PER LA LINEA DURA

Un legame sempre più forte tra Stati Uniti e Israele, la volontà di distruggere Hamas, la necessità di intervenire in Siria e in Libano, l'impegno di depotenziare il regime degli ayatollah in Iran. Queste le linee dell'impegno comune di Stati Uniti e Israele per il Medio Oriente che sono state delineate in una conferenza stampa comune dal segretario di Stato americano Marco Rubio e dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Rubio è al suo primo viaggio in Israele da quando si è insediato. 

STRIZIA DI GAZA: Non hanno dubbi Rubio e Netanyahu riaffermardo ciò che era stato detto dal presidente Usa Donald Trump. Rubio ha dichiarato che il presidente ha chiaramente espresso la sua visione per Gaza: Hamas non può continuare a essere la forza dominante lì". 

Netanyahu ha aggiunto che lui e il presidente Trump "lavorano in piena collaborazione e coordinamento. Abbiamo una strategia comune e non sempre è possibile condividerla con il pubblico". Poi Netanyahu ha voluto tornare sulla questione degli ostaggi, su cui lui e il presidente Usa sembravano avere strategie differenti. Tra le cose che non si possono dire al pubblico, ha dichiarato il premier israeliano "c'è il quando si apriranno le porte dell'inferno. E si apriranno se tutti i nostri ostaggi non torneranno, fino all'ultimo di loro".

Netanyahu ha ribadito che Trump "è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca".

Netanyahu in queste ore ha parlato anche con l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff rendendo noto che domani convocherà il gabinetto di sicurezza per una discussione sulla fase due dell'accordo di tregua e rilascio degli ostaggi. Netanyahu darebbe il mandato ai suoi emissari di trattare in maniera molto dura i rappresentati di Hamas. 

MEDIO ORIENTE. Nella conferenza Rubio ha dichiarato: "Abbiamo parlato di quanto sia importante la caduta di Assad in Siria. Se sostituisce una forza armata con un'altra, non è uno sviluppo positivo. In Libano, l'obiettivo è disarmare Hezbollah".

"E ha aggiunto, "l'Iran è una fonte di insicurezza nella regione. Tutto ciò che minaccia la sicurezza di milioni di persone è l'Iran". 

Da parte sua Netanyahu ha aggiunto: "Israele e America sono spalla a spalla nel contrastare la minaccia dell'Iran. Siamo d'accordo che agli ayatollah non deve essere permesso di avere armi nucleari. Siamo anche d'accordo che l'aggressione dell'Iran nella regione deve essere ritirata". Con il sostegno di Trump, ha concluso il premier israeliano, "possiamo e vogliamo portare a termine il lavoro".

(© 9Colonne - citare la fonte)