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Ucraina, Onori (AZ): tema è difendere vite, UE fissi dei principi

Roma, 5 mar – Con la proiezione di un estratto del documentario “Impronte” di Alisa Kovalenko, storie di donne ucraine tra guerra, resistenza e speranza “oggi proviamo a parlare del conflitto che comunque ci vede coinvolti e che ha voluto la Russia di Putin in Ucraina, dal punto di vista delle persone che ne vivono le ferite più piene e il dolore maggiore. Questo è un documentario che parla della violenza di genere, della violenza sulle donne, è un documentario molto toccante, molto delicato e poetico, ma fa davvero male”. Così Federica Onori, deputata di Azione, che ha ospitato oggi alla Camera la proiezione del documentario della regista ucraina, che testimonia le violena subite dalle donne nell’ambito dell’aggressione russa. In certi momenti, quando parliamo di riarmo, della necessità di predisporre un'architettura di sicurezza, di chiedere delle garanzie di sicurezza in un accordo di pace per l'Ucraina, parliamo della possibilità di difendere davvero ad esempio le donne. E questo purtroppo non è molto all'interno del dibattito pubblico: il rischio è che si parli di concetti che sembrano molto astratti, appunto alla sicurezza, il riarmo eccetera, ma nella pratica parliamo della carne viva di alcune persone”. 

Soprattutto in un momento in cui si sta verificando una inedita saldatura tra la Russia e gli Stati Uniti, che rischia di schiacciare l’Europa oltre che l’Ucraina. Secondo Onori “è molto preoccupante la direzione che hanno preso gli Stati Uniti con Trump. E io credo che se c'è una lezione, una chiave di lettura, è il fatto che ci sono dei principi chiari su cui è bene non venire meno per. Ogni volta che si cerca un appeasement si concede troppo rispetto a quelli che dovrebbero essere dei valori fondanti, delle stelle polari e si rischia di rimanere schiacciati”. Mosca e Washington, spiega Onori, “sono grandi potenze, l'Europa potrebbe essere una grande potenza, come dice Tusk, ma non si comporta da grande potenza, nonostante il numero di abitanti, nonostante economicamente siamo lo spazio di mercato unico più grande del mondo. Eppure ancora siamo vaso di vetro tra due vasi di coccio. Bisogna sicuramente prendere consapevolezza delle nostre potenzialità, bisogna fissare delle stelle polari, dei principi, degli obiettivi, delle priorità, che per noi sono sicuramente il fatto che Putin non possa da qui a pochi anni riprovare un'aggressione all'Ucraina o ai paesi limitrofi”. 

 

(PO / Sis)

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