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direttore Paolo Pagliaro

UN OMBRELLO ATOMICO
FRANCESE PER LA UE?

UN OMBRELLO ATOMICO <BR> FRANCESE PER LA UE?

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i Ventisette si incontrano oggi a Bruxelles per un Consiglio europeo straordinario, convocato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che pone all’ordine del giorno la questione del rafforzamento della difesa europea di fronte alla minaccia del disimpegno americano. “L'Europa si trova ad affrontare un pericolo chiaro e immediato, di una portata che nessuno di noi ha mai sperimentato nella propria vita adulta”, ha affermato Vdl in una lettera ai leader comunitari. Da parte sua, il futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha affermato che il Vecchio Continente a suo parere dovrebbe prepararsi allo “scenario peggiore” di una NATO senza la garanzia di sicurezza americana.

Ieri sera ha inoltre parlato alla nazione, come non si vedeva dai tempi del Covid, il presidente francese Emmanuel Macron, per il quale nel vertice odierno “saranno decisi massicci finanziamenti congiunti per acquistare e produrre sul suolo europeo alcune delle munizioni, dei carri armati, delle armi e degli equipaggiamenti più innovativi”. Inoltre, ha aggiunto “gli Stati membri potranno aumentare le loro spese militari senza che ciò venga computato nel loro deficit”, una misura richiesta in particolare da Parigi e Berlino.

In un contesto geopolitico completamente stravolto dalle posizioni assunte dal presidente americano, la Commissione europea ha infatti proposto un piano di “riarmo dell'Europa” volto a mobilitare circa 800 miliardi di euro. Un “primo passo” che dovrebbe ricevere l'accordo di principio dei Ventisette proprio oggi, secondo i diplomatici a Bruxelles.

In questa fase, nel 2025 saranno disponibili per l'Ucraina circa 30 miliardi di euro. Nel suo discorso televisivo, l’inquilino dell’Eliseo ha avvertito che “la minaccia russa” è presente “e sta colpendo i paesi d'Europa”. Secondo Macron, Mosca ha “già trasformato il conflitto ucraino in un conflitto globale” e sta cercando di “manipolare” l’opinione pubblica “con bugie diffuse sui social network”. Il presidente francese ha rimarcato che “questa aggressività sembra non conoscere confini” e in tale contesto “restare spettatori sarebbe una follia”. Parole non condivise, queste, dal leader ungherese Viktor Orbán, vicino tanto a Donald Trump che a Vladimir Putin, il quale ha minacciato di bloccare il vertice di Bruxelles e che ieri sera è stato ricevuto proprio all’Eliseo.

Nel suo discorso, andato in onda alle 20, Macron ha inoltre sottolineato che la deterrenza nucleare francese “è sempre stata e resterà nelle mani del Presidente della Repubblica”, il quale desidera tuttavia “aprire il dibattito strategico” sulla protezione dell'Europa tramite l’arsenale atomico di Parigi. “Ho deciso di aprire il dibattito strategico sulla protezione attraverso la deterrenza dei nostri alleati nel continente europeo” ha detto Macron il quale ha inoltre annunciato un nuovo vertice dei capi di stato “dei paesi pronti a garantire la pace futura in Ucraina” a Parigi per la prossima settimana. “La pace in Ucraina – ha chiosato il Capo dello Stato - comporterà forse anche l'impiego di forze europee. Non andrebbero a combattere oggi, non andrebbero a combattere in prima linea, ma sarebbero lì, al contrario, una volta firmata la pace, per garantirne il pieno rispetto”.

Ieri intanto gli Stati Uniti hanno annunciato di aver sospeso la condivisione di informazioni di intelligence con l'Ucraina in seguito al litigioso incontro tra Trump e Zelensky di venerdì scorso. Secondo il direttore della CIA John Ratcliffe, il presidente degli Stati Uniti “ha chiesto una pausa” nei contatti tra gli 007 di Washington e quelli di Kiev. La mossa segue quelle annunciata lunedì relativa alla sospensione gli aiuti militari al paese invaso, una misura decisa dal Tycoon con la motivazione che Zelensky non starebbe “facendo abbastanza per ristabilire la pace”.

Nel suo discorso sullo stato dell'Unione di martedì, il presidente americano ha comunque annunciato di aver ricevuto una lettera dal suo omologo ucraino in cui questi si dichiara “pronto a sedersi al tavolo dei negoziati il prima possibile per avvicinarsi a una pace duratura”. Ieri quindi, Andriy Yermak, capo dell'ufficio presidenziale ucraino, ha dichiarato di aver avuto una conversazione telefonica con il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Michael Waltz. “Abbiamo programmato un incontro dei nostri team  nel prossimo futuro per continuare questo importante lavoro”, ha scritto su X. (6 mar - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)