Roma, 13 mar - “Io lo chiamo omicidio di identità, quando una donna viene sfregiata con l'acido: non la si uccide ma la si condanna ad una vita terribile, ad una vita senza la propria identità fisica. E’ un reato terribile: dobbiamo lavorare perché ovviamente sia cancellato a livello nazionale, ma ancor più ci deve rendere sensibili in contesti internazionali dove già la situazione delle donne è difficilissima e in cui tra l'altro la società stessa, come dire, accetta questi atti terribili”. Così Martina Semenzato, presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, in occasione della presentazione del libro ‘Più della mia pelle’ di Annalisa Maniscalco e del documentario ‘Oltre la pelle’ di Alessandra Usai, che raccontano la storia di Giuseppe Losasso, un chirurgo plastico di Udine che ormai 20 anni decise di recarsi in Pakistan per operare le vittime di sfregio con l’acido. “Ma forse – spiega Semenzato - la testimonianza più forte ce l'ha data proprio Filomena Lamberti, sfregiata negli anni 80, quando non ancora c'era il Codice Rosso, non c'erano delle pene molto più robuste per questo reato, ma che ci ha raccontato una storia dove viene sicuramente cancellata la pelle, ma non l'identità e la sua forza. Una testimonianza che racconta di educazione in famiglia, che rinnova quel patto di responsabilità che deve abbracciare la famiglia, la scuola e la società civile e politica”. (PO / Sis)