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SCUOLA: DA CORSI SU SESSO
A VIOLENZE, LE NOVITA'

SCUOLA: DA CORSI SU SESSO <BR>  A VIOLENZE, LE NOVITA'

"Con questi provvedimenti manteniamo le promesse fatte". Così il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, dopo il Consiglio dei ministri, illustrando i provvedimenti presi in tema di scuola. Diverse le novità, a partire da un disegno di legge sull'educazione alla sessualità: "I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come quello della sessualità: per le attività extracurricolari e per quelle legate all'ampliamento dell'offerta formativa, specificamente ed esclusivamete in ambito di sessualità, si stabilisce che le scuole debbano acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori, in base a preventive informazioni esaurienti". "Per le attività di ampliamento dell'offerta formativa, che devono svolgersi obbligatoriamente, le scuole devono fornire agli studenti un'attività formativa alternativa laddove sia stato negato il consenso da parte dei genitori" spiega il ministro, per poi concludere: "Questi corsi non potranno essere tenuti da 'laqualunque', ma i soggetti esterni coinvolti devono avere requisiti di professionalità, scientifica o accademica. Per le scuole dell'infanzia e per le scuole primarie, i temi legati alla sessualità che possono essere affrontati sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali: biologia, corpo umano, riproduzione ecc".

LESIONI AI DOCENTI. Altra novità è invece quella contenuta in un ddl a tutela dei docenti: "Si modifica l'articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo l'arresto obbligatorio in flagranza di reato, a cui è equiparata la quasi flagranza, nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Non si tratta dunque delle mere aggressioni verbali" spiega il ministro, sottolineando che l'arresto in flagranza non riguarderà i minori. "Si modifica - aggiunge il ministro - anche l'articolo 583 quater del Codice penale, prevedendo un aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico: ad esempio si passa per le lesioni lievi dagli attuali 6 mesi-3 anni a 2-5 anni di reclusione. Questa norma arriva dopo una analoga prevista per il personale medico: il personale scolastico dopo quello sanitario è quello in assoluto più coinvolto passivanente in aggressioni, di tutto il personale della pubblica amministrazione. Vi è stato un aumento impressionante, soprattutto da parte dei genitori: mentre nel 2022-23 la maggior parte delle aggressioni erano da parte di studenti, dal 23-24 e la tendenza si conferma nel 24-25 c'è stato un rovesciamento di prospettiva: sono soprattutto genitori che picchiano docenti e dirigenti scolastici". "Noi - sottolinea Valditara - vogliamo ispirarci a un principio molto chiaro: un insegnante e un dirigente scolastico non si tocca".

VOTI E SOSPENSIONI. Novità anche in tema di valutazione e di sospensione, con due regolamenti approvati. "Con il 5 in condotta si viene bocciati: questo già prima - afferma il ministro - ma abbiamo chiarito le varie ipotesi, le abbiamo rese più tassative e le abbiamo estese ai casi di bullismo grave. Con il 6 in condotta si viene rimandati a settembre, all'esame di riparazione lo studente dovrà presentare un elaborato critico sui temi valoriali connessi al comportamento tenuto, e sarà ammesso all'anno successivo solo se passerà questo esame di riparazione". Per la sospensione, invece, "il principio è più scuola e non meno scuola per chi compie determinati atti aggressivi: bullismo, atti di violenza, danneggiamenti di beni pubblici. Fino ad oggi la sospensione fino a 15 giorni prevedeva lo stare a casa, invece ora fino a 2 giorni lo studente va a scuola ma in più deve approfondire, studiare, riflettere sulle tematiche connesse alla sua cattiva condotta. Da tre a 15 giorni scattano obbligatoriamente le attività di cittadinanza solidale, come servire alla mensa dei poveri, lavorare in un ospedale, in una struttura per gli anziani o banalmente pulire il giardino della scuola".

REZIONI. "Non possiamo che esprimere il nostro plauso al ministro Valditara sul documento, discusso oggi in Cdm, che prevede fra l’altro l’arresto obbligatorio in flagranza di reato in caso di lesioni personali a docenti e dirigenti scolastici, con un sensibile aggravamento delle pene". Così il sindacato nazionale dei presidi, DirigentiScuola. “L’obiettivo - sottolinea la nota- è garantire ai nostri figli condizioni di serenità in ambiente scolastico, e per fare questo è indispensabile stringere le alleanze educative e ribadire un principio sacrosanto: l’insegnante, il dirigente scolastico e l’educatore non si toccano. Devono poter lavorare con tranquillità e senza pressioni, assolvendo a un compito fondamentale per la formazione delle giovani generazioni”. Critiche invece le opposizioni, specie sul tema del consenso dei genitori per i corsi alla sessualità: “Il Paese attraversa un’emergenza culturale ed educativa che richiederebbe più risorse, più docenti, più formazione, classi meno affollate, nuovi luoghi di apprendimento - così Irene Manzi, responsabile nazionale scuola Pd - Il governo - che ricordo non ha messo un euro sull’istruzione ma anzi ha tagliato- sceglie di fare becera propaganda, l’ennesimo provvedimento spot. Il Ministro Valditara soffia sul fuoco del conflitto con provvedimenti che provano a nascondere il vuoto in materia di istruzione. Ed alimenta ragionamenti complottisti sull’educazione all’affettività, complicando la vita a chi prova a fare seriamente un lavoro nelle scuole di cui ci sarebbe un enorme bisogno a detta del governo stesso. Peraltro, ledendo e comprimendo ulteriormente le scelte didattiche dei docenti, producendo un ulteriore, ennesimo, vulnus all'autonomia scolastica e alla libertà di insegnamento costituzionalmente garantita. Sono misure che non aiutano la scuola e il Paese e che aumenteranno i problemi senza risolverne nemmeno uno. L’ennesima arma di distrazione di massa. Dove sono le risorse per docenti, studenti e famiglie?”. (PO / Roc)

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