Mentre l’azienda Colossal Biosciences cattura l'immaginazione con lupi preistorici e mammut lanosi, molti scienziati sollevano dubbi sulla reale fattibilità della de-estinzione.
C’era una volta un lupo gigantesco, che dominava le pianure del Nord America insieme a mammut, bradipi terrestri e tigri dai denti a sciabola. Poi, circa 13.000 anni fa, il meta-lupo (Aenocyon dirus) scomparve, lasciando solo fossili e un mistero: perché si estinse? Oggi, nel 2025, un’azienda texana, la Colossal Biosciences, sostiene di averlo riportato in vita. Ma la realtà è più complicata di un semplice ritorno dalla preistoria. Colossal Biosciences, già nota per il progetto di riportare in vita il mammut lanoso, ha annunciato la nascita di tre cuccioli geneticamente modificati: Romolo, Remo e Khaleesi (un omaggio a Il Trono di Spade, saga che ha reso pop i meta-lupi). Tecnicamente, però, non sono veri meta-lupi. Gli scienziati hanno estratto DNA antico da fossili, identificato 20 geni chiave e li hanno inseriti in embrioni di lupo grigio moderno. Il risultato? Un ibrido che assomiglia più a un lupo grigio "ritoccato" che al predatore preistorico. Emily Lindsey, paleoecologa del La Brea Tar Pits Museum di Los Angeles, spiega che “le differenze anatomiche tra i due sono sostanziali: i veri meta-lupi avevano crani più massicci, creste ossee pronunciate e una potenza di morso superiore, adatta a cacciare grandi erbivori come cavalli selvatici e giovani mammut. I cloni di Colossal, invece, conservano gran parte del comportamento e dell’anatomia dei lupi moderni, con solo alcune caratteristiche modificate”. Per oltre un secolo, si è creduto che il meta-lupo fosse semplicemente un "cugino gigante" del lupo grigio. Poi, nel 2021, l’analisi del DNA antico ha rivoluzionato questa idea. La loro storia evolutiva è unica: si separarono dagli altri canidi circa 5 milioni di anni fa, sviluppandosi in solitaria in Nord America. Vivevano in branchi, competendo con altri grandi predatori come le tigri dai denti a sciabola e i leoni americani. Ma senza un branco vero e proprio, i cloni di Colossal non potranno mai imparare a cacciare o comportarsi come i loro antenati. Oltre alle sfide scientifiche, ci sono dubbi etici ed ecologici. Un meta-lupo cresciuto in cattività non saprebbe come muoversi nel mondo moderno, né avrebbe le prede per cui si è evoluto. C’è poi la questione della parentela: se i meta-lupi erano geneticamente più simili agli sciacalli, perché modificarli partendo dai lupi grigi? La risposta potrebbe essere pratica — i lupi sono più facili da gestire — ma solleva interrogativi sull’accuratezza dell’esperimento.
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