Oggi, nello Stato del Texas, circa 300 persone sono chiamate alle urne per decidere se le proprietà che compongono Starbase – il sito da cui partono i razzi SpaceX – diventeranno un municipio autonomo, aprendo così la strada alla nascita di una vera e propria “Musk City”.
La consultazione si concluderà alle 19 ora locale (l’1 di notte in Italia) e riguarda un’area di circa 4 chilometri quadrati affacciata sul Golfo del Messico, al confine con il Messico. La maggior parte degli aventi diritto, per lo più dipendenti di SpaceX, ha già votato in anticipo. Anche Elon Musk figura tra gli elettori, ma secondo le autorità locali non avrebbe ancora espresso la propria preferenza al termine del voto anticipato, lo scorso 29 aprile.
Starbase è operativa dal 2019 e ospita le attività industriali e sperimentali di SpaceX. L’azienda afferma di gestire già le infrastrutture locali, tra cui strade, servizi sanitari e persino scuole. Tuttavia, la possibile creazione di una città controllata da una singola entità privata solleva interrogativi politici, ambientali e legali.
Nel 2024, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha multato SpaceX per scarichi illegali nei corsi d’acqua texani e per danni alla fauna selvatica. L’azienda ha promesso che la trasformazione municipale non comprometterà i suoi sforzi ambientali. (red)
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