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VIOLENZA DONNE, PM TROTTA: DENUNCIARE E’ FONDAMENTALE, NON AVERE PAURA

Roma, 5 mag -  La paura che prova una donna nel denunciare, in seguito a una violenza subito, o a una minaccia, molto spesso “non è una paura giustificata: forse si ha paura di esporsi troppo, si ha paura del giudizio. Invece non si deve avere paura e più si è chiari, più si è dettagliati, più si espone nel modo più analiticamente possibile tutto quello che è accaduto e anche le proprie sensazioni, i messaggi che sono arrivati, quello che è accaduto, le persone che possono riferire, più si aiuta l'organo inquirente a capire davvero la portata e la gravità del fenomeno. Di quello che è accaduto, di quello che sta accadendo. E quindi si aiutano gli inquirenti a intervenire con lo strumento appropriato e adeguato”.  E’ l’appello lanciato da Barbara Trotta, pm che si è occupata tra le altre cose del caso di femminicidio di Martina Scialdone, a margine della presentazione del libro  “Aiutala ad urlare” di William Fermo in Senato. Si dice spesso che le norme ci sono, che sono all'altezza dei tempi e che la lotta al femminicidio è una questione soprattutto culturale, dunque è veramente così? “Sì, forse si teme la vittimizzazione, si ha paura di essere considerati inadeguati. Un po’ come nel caso delle delle truffe agli anziani: si ho paura di essere giudicate, di sentirsi dire ‘ma come, ci sei cascata anche tu, ti sei fatta trattare in questo modo da un uomo?” spiega la pm.  “Oppure si pensa di poter recuperare il rapporto. E invece si deve pensare che è una situazione molto più frequente di quanto non si pensi, e questo vuol dire che non è colpa della donna: ci sono purtroppo uomini che trattano ancora le donne in questo modo e quindi le donne devono sapere urlare e farsi aiutare”.

 

(PO / Sis)

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