È scattata nella serata di ieri la scontata risposta israeliana in risposta all'attacco missilistico condotto il 4 maggio dagli Houthi contro l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. L’aeronautica militare dello Stato ebraico ha infatti effettuato una serie di attacchi aerei nella città portuale di Hodeidah, nello Yemen, controllata dalle milizie dei ribelli alleati dell’Iran. Secondo lo stato maggiore israeliano, gli attacchi sono stato condotti da circa 20 caccia dell'IAF che hanno preso di mira le infrastrutture Houthi lungo la costa, tra cui come detto il porto di Hodeidah e una fabbrica di cemento nei pressi della vicina città di Bajil, a circa 2.000 chilometri da Israele. I jet hanno sganciato 50 bombe sugli obiettivi Houthi. All'operazione hanno partecipato anche i rifornitori e gli aerei spia dell'IAF.
Le Forze di difesa israeliane hanno affermato che il porto di Hodeidah è stato utilizzato dagli Houthi “per il trasferimento di armi iraniane, equipaggiamento per esigenze militari e altri scopi terroristici”. Secondo la stessa fonte, la fabbrica di cemento di Bajil “rappresenta un'importante risorsa economica per il regime terroristico degli Houthi ed è utilizzata per costruire tunnel e infrastrutture militari”, ha sottolineato inoltre l’esercito ebraico, aggiungendo che gli attacchi “rappresentano un duro colpo per l'economia del regime e per il suo rafforzamento militare”. “L'attacco è stato condotto in risposta ai ripetuti attacchi del regime terroristico Houthi contro lo Stato di Israele, durante i quali missili terra-terra e droni sono stati lanciati verso il territorio israeliano e i suoi civili”, ha affermato l'esercito in una nota.
Quello della serata di ieri è stato il sesto attacco israeliano in Yemen dall'inizio della guerra, e il primo da gennaio. Le IDF avevano smesso di rispondere al fuoco di missili e droni degli Houthi su Israele, dopo che gli Stati Uniti hanno lanciato una massiccia campagna aerea contro il gruppo sostenuto dall'Iran diversi mesi prima. I funzionari israeliani hanno affermato che gli attacchi sono stati coordinati con gli Stati Uniti, ma non si è trattato di un'operazione congiunta. Da parte sua, Nasruddin Amer, capo dell'ufficio stampa degli Houthi, ha reagito all’azione israeliano promettendo che gli attacchi “non ci scoraggeranno” e che lo Stato ebraico subirà “una risposta”. “Gli aggressivi raid sionisti-americani contro le strutture civili non influenzeranno le nostre operazioni militari contro l'entità nemica sionista”, ha affermato Amer in un post. Dal 18 marzo, quando le IDF hanno ripreso l'offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi nello Yemen hanno lanciato circa 27 missili balistici e diversi droni contro Israele.
NELLA FOTO: I caccia dell'aeronautica militare israeliana si preparano al decollo per attacchi aerei contro gli Houthi nello Yemen, 5 maggio 2025. (Forze di difesa israeliane) (26 MAG – DEG)
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