Una proposta di legge alla Camera, a prima firma della responsabile Giustizia dem, Debora Serracchiani, che prevede disposizioni in materia di vendita di armi e coltelli a minori e misure di prevenzione, che si affianca a quella già depositata in Commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, a prima firma del senatore dem Walter Verini, che prevede invece disposizioni in materia di controlli sulla detenzione di armi da fuoco e per il rilascio e il rinnovo della licenza di porto d’armi. Il Partito democratico, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, chiede una stretta rispetto all’’”escalation” e alla “situazione drammatica” legate alla diffusione di armi nel nostro Paese.
ALLA CAMERA. “Abbiamo presentato una proposta di legge che investe molto sulla prevenzione – spiega Serracchiani - intanto responsabilizza chi vende anche online armi, in particolare coltelli ai minori attraverso modelli organizzativi che il più possibile cerchino di limitare la vendita ai minorenni. Dall’altra parte investiamo sull’educazione, soprattutto nelle scuole e però c ‘è anche la fase della repressione, una sanzione che interviene laddove non si è riusciti a prevenire”. L’articolo 1 introduce nel codice penale il nuovo articolo 696-bis, rispondendo all'esigenza di sanzionare anche condotte meramente negligenti, come nel caso in cui il venditore non si renda conto dell'età minore dell'acquirente o della potenzialità offensiva dell'oggetto venduto. Il trattamento sanzionatorio (arresto fino a tre anni e ammenda da 1.000 a 10.000 euro) è stato calibrato tenendo conto sia della gravità del fatto sia della natura professionale della condotta, essendo il reato commesso nell'esercizio del commercio. Particolare rilevanza assume l'estensione della fattispecie alla vendita online, fenomeno in costante crescita che richiede specifici presidi di controllo. La norma prevede inoltre la sospensione della licenza commerciale, misura amministrativa accessoria che mira a rafforzare l'efficacia deterrente della disposizione. L'intervento sul d.lgs. 231/2001, previsto all’articolo 2, risponde invece all'esigenza di responsabilizzare le società che esercitano il commercio di armi e coltelli, incentivando l'adozione di modelli organizzativi idonei a prevenire la vendita a minori. La sanzione pecuniaria è stata parametrata alla gravità del fatto e alla capacità economica degli enti. L’articolo 3 introduce infine percorsi formativi obbligatori nelle scuole secondarie. La scelta di coinvolgere ordini professionali, università, magistratura e forze dell'ordine mira a garantire un approccio multidisciplinare al tema della violenza e dell'uso delle armi. La gratuità dei corsi e il monte ore minimo (10 ore annuali) sono stati stabiliti per assicurare l'effettività dell'intervento educativo senza gravare sulle risorse degli istituti scolastici.
AL SENATO. Il ddl Verini, sottoscritto dal senatore dem Filippo Sensi ma anche da altri senatori di opposizione, che non riguarda la detenzione e l’uso di armi per finalità venatorie o sportive, prevede invece che alla richiesta per il porto d’armi e per il suo rinnovo debba essere allegato un apposito certificato medico di idoneità psico-fisica, rilasciato da una commissione medica; nel caso in cui vengano riscontrati segni di disturbi psico-comportamentali, la licenza è revocata. Il testo stabilisce, inoltre, una serie di forme di monitoraggio e di controllo sulla vendita e sulla detenzione delle armi: rafforza l’obbligo di comunicazione delle compravendite di armi all’ufficio di pubblica sicurezza prevedendone l’esecuzione contestuale e non mensile, com’è invece attualmente disposto. Prevede, inoltre, una tempestiva ed efficace comunicazione della vendita e della detenzione delle armi ai familiari, ai conviventi maggiorenni, anche diversi dai familiari, all’altra parte dell’unione civile, anche cessata, nonché a chi sia o sia stato legato da convivenza o da stabile relazione affettiva, anche se cessata, e, proprio per garantire l’effettiva tracciabilità delle armi presenti nel territorio e permettere un sempre più efficiente scambio di dati tra i soggetti, le istituzioni e le amministrazioni coinvolti, prevede che il ministro dell’Interno adotti, con proprio decreto, linee guida in materia di formazione del personale per la gestione delle banche dati nell’ambito del sistema informatico dedicato per la tracciabilità delle armi e delle munizioni, istituito presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’interno. “In Italia – afferma Verini - ci sono troppe armi in giro, e spesso questo provoca tragedie, risse che vanno a finire in ferimenti, omicidi: per questo la proposta Serracchiani contro la diffusione dei coltelli soprattutto tra i giovani, e la nostra in Senato contro l’eccessiva diffusione di armi da fuoco, vanno nella direzione di prevenire e contrastare questo grave fenomeno: una società non è più sicura se ci sono più armi in giro, à l’esatto contrario”. “Ci sono 5 milioni di armi in giro tra licenze e nulla osta, una famiglia su 5 possiede un’arma: non agiamo sull’onda dell’emotività ma bisogna indagare il perché di questa diffusione – afferma il senatore Sensi – Le nostre non sono proposte allarmiste e repressive, perché prevenzione e contrasto vanno insieme. Dai rave, a Caivano al Dl Sicurezza dal governo c’è una vendetta verso i giovani, noi non ci muoviamo con la faccia feroce ma dobbiamo presidiare la sicurezza” avverte Sensi, “nonché riflettere sul disagio profondo dei giovani. Qualcosa è accaduto. I sindaci, anche quelli di centrodestra, sono molto preoccupati”. (PO / Roc)
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