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CONCLAVE, SI COMINCIA
IMPAZZA IL TOTO-PAPA

CONCLAVE, SI COMINCIA <BR> IMPAZZA IL TOTO-PAPA

Questo pomeriggio, alle 16.30, i cardinali elettori entreranno nella Cappella Sistina. Dopo una meditazione affidata al card. Raniero Cantalamessa, predicatore emerito della casa Pontificia, l’inizio delle operazioni di voto per l’elezione del successore di Pietro.  La prima fumata dal comignolo della Sistina è attesa per le 19 circa. Darà l’esito del primo scrutinio: nera in caso di non elezione e bianca in caso di elezione del nuovo Pontefice. Nei giorni successivi le fumate sono previste intorno alle 10.30 (solo in caso di elezione del Papa) o alle 12 mentre nel pomeriggio intorno alle 17.30 (solo in caso di elezione) o intorno alle 19. Ad entrare in conclave 133 cardinali provenienti da 71 Paesi del mondo: 53 europei, 37 americani, 23 asiatici e 18 africani. Un conclave molto numeroso: il più numeroso della storia della Chiesa con tredici cardinali in più del limite dei 120 previsti. Per essere eletti bisogna arrivare a 89 voti, i 2/3 degli elettori. Al momento si fanno vari nomi ma la situazione, almeno da quanto si è potuto capire dal poco detto dai cardinali dopo le Congregazioni generali, resta molto incerta e il toto-papa impazza.

Il favorito numero uno sembra il card. Pietro Parolin, già segretario di Stato di papa Francesco che dovrebbe aggregare intorno a sé un buon pacchetto di consensi utili per una probabile elezione al soglio pontificio. Insieme a lui il card. Luis Antonio Tagle, ma anche il porporato francese Jean Marc Aveline di Marsiglia, il card. Matteo Zuppi, presidente dei vescovi italiani, Robert Francis Prevost che ha guidato il dicastero dei vescovi. Qualche voce indica anche l'altro italiano Pizzaballa, il card. Filoni, Péter Erdo di Budapest e il maltese Mario Grech già segretario generale del Sinodo, oltre al cardinale di Stoccolma Anders Arborelius. Insomma, un conclave aperto con non pochi indecisi. È un dato di fatto che i cardinali – 108 dei quali nominati da Papa Francesco – abbiano sensibilità differenti soprattutto sui tanti dossier ancora aperti.

Nella Sistina intanto è tutto pronto: i tavoli, le schede, le urne ma anche la stanza cosiddetta delle “lacrime” dove l’eletto si recherà prima dell’annuncio. Qui, da alcune immagini diffuse, sono stati collocati tre talari bianche di taglie diverse, sette paia di scarpe pronte e la ricomparsa mantellina corta che papa Francesco non ha voluto indossare. Intanto, nelle dodici congregazioni generali che si sono svolte in questi giorni dopo la morte di Papa Francesco, si è discusso dei problemi della Chiesa di oggi, con uno sguardo aperto ad esperienze in varie contesti. Agli incontri hanno partecipato cardinali provenienti da 71 nazioni. Nei loro interventi è emerso l’impegno per la pace e per il dialogo ecumenico ed interreligioso in continuità con il pontificato di papa Francesco. Ma si è chiesta anche maggiore vicinanza a coloro che hanno più bisogno e vivono in stato di marginalità oltre alla lotta agli abusi e un maggiore impegno missionario sottolineando "la necessaria coerenza tra l'annuncio del Vangelo e la testimonianza concreta della vita cristiana".

Si è chiesto “uno spirito profetico” al nuovo pontefice che dovrà essere “capace di guidare una Chiesa che non si richiuda in sé stessa, ma sappia uscire e portare luce a un mondo segnato da disperazione". Tra le sfide il tema della guerra e il bisogno di una pace duratura come hanno ribadito ieri i cardinali in un appello diffuso alla fine dell’ultima Congregazione generale. I porporati hanno costatato con "rammarico" che non si sono registrati "progressi per favorire i processi di pace" in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi - scrivono - si sono "intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile". Da qui "un sentito appello" a tutte le parti coinvolte affinché "si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero". I cardinali invitano, quindi, tutti i fedeli a "intensificare la supplica al Signore per una pace giusta e duratura". E poi il profilo del nuovo pontefice “capace di fare da ponte e guida” e di essere “vicino alla vita concreta delle persone". (7 MAG - com)

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