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INDIA-PAKISTAN, RESTA ALTA LA TENSIONE, APPELLO DI MALALA

INDIA-PAKISTAN, RESTA ALTA LA TENSIONE, APPELLO DI MALALA

Resta alta la tensione tra India e Pakistan. Quella passata è stata un altra notte di schermaglie lungo la linea di controllo che funge da confine in Kashmir. Secondo quanto riferito da fonti governative di entrambi i paesi i soldati si sono scambiati colpi d'arma da fuoco

Le schermaglie sono seguite all'operazione Sindoor portata a segno da Nuova Delhi. Questa mattina il governo indiano ha mostrato i risultati dell'operazione in una conferenza in cui erano presenti il ministro degli Esteri Vikram Misri, il comandante Wing Vyomika Singh e il colonnello Sophiya Qureshi. Secondo l'India sono stati colpiti nove i "siti terroristici" in rappresaglia per l'attentato del 22 aprile a Pahalgam in Kashmir. Ora si attente attende la reazione del Pakistan. Ieri il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif aveva dichiarato: "Vendicheremo ogni goccia del sangue di questi martiri",

Nella vicenda si inserisce anche la notissima vincitrice pakistana del Nobel per la pace Malala Yousafzai che ha lanciato un appello affinché venga allentata la tensione tra i due paesi."L'odio e la violenza - ha scritto sui social - sono i nostri nemici comuni, non gli uni contro gli altri. Invito con forza i leader di India e Pakistan a intraprendere iniziative per ridurre le tensioni, proteggere i civili, soprattutto i bambini, e unirsi contro le forze della divisione". Nel 2012 Malala, attivista per i diritti delle donne, venne ferita alla testa con un colpo di pistola sparato da un talebano, mentre in pullman tornava a casa da scuola. Curata in Pakistan e poi in Inghilterra, l'attivista ha dedicato la sua vita a sostenere i diritti all'istruzione per le donne in tutto il mondo.

In India sui social è molto forte il dibattito su cinque jet da combattimento indiani che sarebbero stati abbattuti. Islamabad ha dichiarato che l'esercito pakistano avrebbe abbattuto cinque aerei indiani, mentre l'India non ha commentato la vicenda. Il ministro degli esteri indiano, nel corso della conferenza di questa mattina ha spiegato che le forze pakistane avrebbero ucciso tredici civili e ferito altre 59 persone ella citta' di Poonch nel Kashmir conteso. Le uccisioni sarebbero avvenute dopo l'attacco indiano antiterroristico. Tra le vittime anche un militare indiano. ,

La situazione di tensione è nata nel pomeriggio di martedì 22 aprile quando un gruppo di terroristi ha fatto strage di turismi su un grande prato poco distante dalla città di Pahalgam, nella regione del Jammu e Kashmir, amministrata dall’India. L'attacco - che aveva provocato 26 vittime -  era stato rivendicato dal gruppo terroristico “Fronte della Resistenza”, frangia affiliata al gruppo pakistano “Lashkar-e-Taiba”. Il governo indiano ha subito identificato tre potenziali sospetti, e ha ipotizzato un coinvolgimento dell’esercito pakistano nella vicenda. Da quel momento è iniziata la risposta indiana che prima ha coinvolto le diplomazie e gli accordi commerciali, poi si è arrivati all'operazione militare antiterrostitica. 

India e Pakistan sono entrambe in possesso di ordigni nucleari e si sono già registrati quattro conflitti tra i due paesi nati dal collasso dell'Impero Britannico. Dal 2000 ad oggi si sono registrati attacci e situazioni di tensione continue tra i due paesi le cui vicende interessano da vicino anche la Cina, più vicina al Pakistan, e gli Stati Uniti che stanno cercando un rafforzamento delle relazioni con l'India, sempre altalenanti. Il vicepresidente Vance è reduce da un viaggio in India in aprile, viaggio in cui ha avuto un ruolo molto importante la consorte di Vance, Usha Chilukuri, avvocatessa di origini indiane. (fre)

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