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direttore Paolo Pagliaro

LE SFIDE CHE ATTENDONO
PAPA LEONE XIV

LE SFIDE CHE ATTENDONO <BR> PAPA LEONE XIV

Dopo due fumate nere e tre scrutini finiti in un nulla di fatto, poco dopo le 18 di oggi i fedeli riuniti in Piazza San Pietro hanno finalmente visto uscire dal comignolo della Cappella Sistina quella fumata bianca che annuncia l’avvenuta elezione del nuovo Papa. “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”: con questa formula secolare il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha annunciato al mondo l’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV.

I CONFLITTI NEL MONDO - Il suo pontificato è appena iniziato, ma le sfide ad attenderlo sono già tante, e non riguardano solo il mondo strettamente religioso. Tra le tematiche più care a Papa Francesco, più volte ricordato in questi giorni come il “papa degli ultimi”, c’era certamente la pace, con i ripetuti appelli alla fine delle ostilità nei numerosi teatri di guerra del mondo. E anche il nuovo papa dovrà affrontare, tra gli altri, i conflitti in corso in Ucraina, Medio Oriente e la guerra civile in Sudan: se oggi ha avuto inizio un brevissimo periodo di tregua nella guerra tra Russia e Ucraina, chiesto da Vladimir Putin in vista del Giorno della Vittoria, a Gaza non si fermano gli attacchi israeliani, che solo nelle ultime ore, come riferito dalla Protezione civile della Striscia, hanno ucciso almeno 15 persone in un attacco aereo sferrato su una scuola.

MIGRAZIONI - Il primo viaggio di Papa Francesco, all’inizio del suo pontificato, fu a Lampedusa, come ricordato dal cardinale Giovanni Battista Re nel corso dell’omelia per i funerali, lo scorso 26 aprile. E dopo l’isola “simbolo del dramma dell'emigrazione con migliaia di persone annegate in mare", così l’aveva chiamata Re, il viaggio a Lesbo e la celebrazione di una messa al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, ora protagonista della campagna anti-immigrazione del presidente Usa, Donald Trump.

APERTURE - Ma il pontificato di Papa Francesco è stato anche segnato da significativi gesti di aperura sulle questioni relative alla sessualità, condannando la discriminazione contro le persone LGBTQ+, incontrando uomini e donne trans e autorizzando la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Testimonianza tangibile dell’apertura del pontefice fu anche il piccolo gruppo di fedeli che ne accolse il feretro a Santa Maria Maggiore dopo le esequie, composto da circa quaranta persone, tra cui un piccolo gruppo di persone transgender. Il Papa ora sarà osservato anche per le sue scelte su questo argomento.  

UNITA’ DELLA CHIESA - Tante anche le sfide da affrontare all’interno della Chiesa, per cui sarà cruciale quella “unità” invocata da tanti anche negli ultimi giorni, specie in tempi di polarizzazioni su argomenti cruciali che vedono “tradizionalisti” scontrarsi contro i “progressisti”. Sotto il pontificato di Bergoglio si è poi affermata una tendenza a nominare laici per gli incarichi in Vaticano piuttosto che chierici, con alcuni ruoli chiave affidati per la prima volta a donne. Per Suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi per quattro anni, “non si può tornare indietro”, ha detto nei giorni scorsi intervistata dalla BBC Radio 4, aggiungendo che “il prossimo passo è incoraggiare il coinvolgimento delle donne a tutti i livelli della Chiesa”.

ABUSI SESSUALI – Tra i temi più drammatici che il pontefice si troverà ad affrontare, torna anche quello degli abusi sessuali dei membri del clero: “L’abuso sessuale di minori da parte del clero e la sua cattiva gestione da parte dei leader ecclesiastici sono stati una delle sfide più grandi per la Chiesa del nostro tempo”, aveva ribadito Papa Francesco nel maggio del 2023 ricevendo in udienza i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. La protezione, specie dei bambini, dagli abusi sarà una questione chiave anche per il pontificato appena iniziato.

CAMBIAMENTO CLIMATICO E IA - Intelligenza artificiale, proliferazione delle guerre e crisi climatica: “Sono tutte cose in cui la Chiesa è coinvolta perché siamo ovunque e queste sono le cose che influenzano la vita delle persone”, ha detto il cardinale canadese Michael Czerny, nominato da Papa Francesco nel 2019, intervistato dalla ABC lo scorso 4 maggio. (8 mag-mol)

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