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direttore Paolo Pagliaro

BOOKMAKER SPIAZZATI
PREVOST QUOTATO A 50

BOOKMAKER SPIAZZATI <Br> PREVOST QUOTATO A 50

I bookmaker, quelli che fanno pronostici e calcolano ogni probabilità con precisione scientifica, sono rimasti completamente spiazzati: al secondo giorno del Conclave, il nuovo Papa è proprio Robert Francis Prevost. Il cardinale statunitense, inizialmente relegato nelle retrovie e addirittura inserito nella lista "altro" dai principali bookmaker internazionali, ha sorpreso tutti, salendo al soglio pontificio con il nome papale di Leone XIV. Fino a ieri, il suo nome non era nemmeno nelle prime posizioni nelle scommesse. Nei rilevamenti degli esperti, Prevost era dato come un "long shot" con una quota di 50 volte la posta. Inoltre, nelle giocate totali, il cardinale statunitense era confinato al fianco di altri nomi meno gettonati nella categoria "altro", gruppo che collettivamente aveva raccolto meno del 25% delle preferenze, un segnale chiaro che non era considerato un serio contendente. Prima del Conclave, c'è chi si è affidato a un buon vecchio "tifo da stadio" per scegliere il suo candidato preferito. Sì, perché, anche se le scommesse “vere” sul Papa sono vietate in Italia, i bookmaker esteri non hanno perso tempo e hanno messo in piedi un vero e proprio mercato: si scommette sul nome del nuovo Papa, sul giorno della fumata bianca e sul nome che il futuro Pontefice deciderà di prendere. I principali favoriti tra gli scommettitori erano Pietro Parolin, il Segretario di Stato vaticano, e Luis Antonio Tagle, il cardinale filippino, con Parolin che sembrava in testa alla vigilia del Conclave. Il Segretario di Stato Vaticano era offerto al 32%, mentre Tagle al 16%, ma chi seguiva le scommesse sapeva che le cose potevano cambiare in un battito d’ali. E così è stato. Con l’inizio del Conclave, Tagle ha cominciato a guadagnare terreno, arrivando a sorpassare Parolin su alcune piattaforme, con quote da 3 a 3,5 in favore del cardinale filippino. E se i favoriti erano chiari, non mancavano però gli outsider che attiravano l’attenzione di chi voleva scommettere su una sorpresa. La coppia italiana Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, sebbene inizialmente distanti, ha visto una notevole risalita nelle ultime ore. Pizzaballa, in particolare, ha guadagnato consensi grazie alla sua vicinanza ai temi di pace e unità che molti cardinali sembrano ricercare. E poi ci sono gli altri: il maltese Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, è passato dall’essere un outsider a un serio contendente per il papato, con una quota che, pur restando alta, ha fatto drizzare le antenne a chi scommette sulla sorpresa. Non solo i nomi, ma anche il giorno della famosa “fumata bianca” è stato oggetto di puntate. I bookmaker avevano favorito l'8 maggio come data più probabile per l’annuncio del nuovo Papa (quota 2,10), seguita dal 9 maggio (quota 2,75), con il 10 maggio dato come un’opzione meno probabile (quota 7). Ebbene, per i più fortunati, la risposta è arrivata giovedì 8 maggio, con la fumata bianca che ha messo fine al toto Papa, portando il “candidato a sorpresa” Robert Francis Prevost sulla scena. E così, la realtà ha battuto le previsioni. Se i nomi di Parolin e Tagle erano quelli più gettonati, la scelta di un outsider come Prevost, arrivato senza troppi clamori, ha lasciato molti scommettitori con l’amaro in bocca. (8 MAG - sem)

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