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direttore Paolo Pagliaro

PAPA: IL MIO NOME
PER LEONE XIII

 PAPA: IL MIO NOME <BR> PER LEONE XIII

Leone XIV, un nome (pontificale) che illustra un intero programma. È lo stesso Papa Prevost a spiegare la “ragione principale” di questa scelta nel suo primo incontro con i cardinali - tutti i cardinali del Sacro Collegio, non solo quelli che lo hanno eletto in Conclave - ricevuti stamattina a porte chiuse nell'Aula del Sinodo. E cioè l'evidente riferimento a Leone XIII che, sul finire dell’800, con la storica enciclica Rerum Novarum “affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale”.

“Oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di Dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”. 

Dunque un ponte tra passato e presente questa decisione di Leone XIII che, guardando al futuro, nel suo discorso (preceduto da una preghiera in latino) illustra ai cardinali le direttrici del pontificato appena iniziato: “La verità, la giustizia, la pace e la fraternità”, “principi del Vangelo che da sempre animano e ispirano la vita e l’opera della famiglia di Dio”. Tutto questo nel solco del Concilio Vaticano II, al quale il Papa chiede ai suoi più stretti collaboratori la “piena adesione”, raccogliendo la forte eredità di Papa Francesco che di quella storica assise “ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium”.

Della prima esortazione apostolica, road-map del pontificato di Bergoglio, Papa Leone XIV sottolinea alcune istanze fondamentali: “il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio”, anzitutto, poi “la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana; la crescita nella collegialità e nella sinodalità; l’attenzione al sensus fidei, specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare; la cura amorevole degli ultimi e degli scartati; il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà”. (Vatican News)

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