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GAZA, FIATO SOSPESO
PER L’OSTAGGIO USA

GAZA, FIATO SOSPESO <BR> PER L’OSTAGGIO USA

Trepidazione in Usa e Israele per il possibile e sempre più prossimo rilascio da parte di Hamas dell'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander dopo oltre 580 giorni di prigionia. Il 20enne, cresciuto in New Jersey e rapito il 7 ottobre mentre da soldato israeliano si trovava in una base militare intorno alla Striscia, dovrebbe venire rilasciato oggi pomeriggio come gesto di buona volontà da parte di Hamas nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in vista del suo viaggio nella regione. L'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha chiamato ieri pomeriggio i genitori di Alexander, Yael e Adi, per informarli della notizia, ha riferito un funzionario statunitense. Gli Alexander sono volati in Israele con l'inviato statunitense per gli ostaggi Adam Boehler, per arrivare in tempo per il rilascio di Alexander. “Tutta la famiglia è ora in viaggio verso Israele”, ha dichiarato il padre di Edan, Adi, al sito di notizie Ynet. “Siamo rimasti completamente sorpresi dalla chiamata di Witkoff. Sapevamo dei negoziati, ma non di uno sviluppo così positivo”.

Va sottolineato però che da parte sua l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele si è impegnato a facilitare un corridoio sicuro affinché Alexander possa essere rilasciato da Gaza e tornare in Israele ma “Gerusalemme non ha fatto ulteriori promesse di cessate il fuoco o di rilascio dei prigionieri palestinesi custoditi in regime di massima sicurezza”. “Il previsto rilascio del soldato israeliano Edan Alexander da parte di Hamas senza ottenere nulla in cambio, sarà possibile grazie alla politica determinata che abbiamo condotto, con il sostegno del presidente degli Stati Uniti, Donald] Trump, e grazie alla pressione militare delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza”, sottolinea l'Ufficio del Primo Ministro. “Siamo in giorni critici, in cui Hamas si trova ad affrontare un accordo che consentirebbe il rilascio dei nostri ostaggi”, aggiunge. “I negoziati proseguiranno sotto pressione e nel mezzo dei preparativi per l'intensificazione dei combattimenti”. (12 MAG - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)