Roma, 13 mag – “I discorsi di odio oggi davvero rappresentano un tema di grande attualità, perché sono enfatizzati dai mezzi di diffusione attraverso i quali assumono delle dimensioni straordinariamente lesive degli interessi di coloro che vengono aggrediti. Nel discorso d'odio viene aggredito un singolo in quanto appartenente ad una comunità, che per le sue caratteristiche di razza, o di religione, viene considerata come l'oggetto da odiare. Naturalmente ci sono tutti problemi che sono legati alla libertà di manifestazione del pensiero e ai limiti che essa deve subire quando ci sono dei valori costituzionali in gioco. I valori costituzionali vanno protetti e dunque il discorso di odio va criminalizzato, così come fa oggi il nostro codice penale a seguito di una serie di riforme che hanno costruito una fattispecie nella quale il discorso d'odio viene ben descritto”. Così Paola Severino, presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e della Luiss School of Law, a margine della presentazione in Sala Zuccari del libro del senatore Antonio Nicita "Nell'età dell'odio" (Il Mulino), a cui ha preso parte anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato. “Ma il tema – aggiunge l’ex ministra della Giustizia - è soprattutto quello degli effetti che il discorso d'odio può produrre, al di là dell'intervento della sanzione penale che è sempre un valore punitivo ma non un valore ricostitutivo di ciò che è stato aggredito. Il tema è soprattutto quello delle piatteforme, soprattutto quello della diffusione del discorso attraverso Internet, della sua permanenza poi su queste fonti di diffusione e quindi della difficoltà di cancellare il discorso d'odio e gli effetti che produce”. Severino ritiene inoltre necessari “interventi normativi che responsabilizzino le piattaforme e che consentano di rendere la piattaforma un mezzo non di pubblicazione del discorso d'odio ma di selezione dei discorsi, che comunque prevedano l'imposizione dell'obbligo di immediata cancellazione di tutto ciò che può configurare un vero e proprio discorso d'odio”. “Credo dunque – conclude - che l'attenzione vada stimolata sul tema, che questo bel libro del senatore Nicita sia importante per richiamare l'attenzione del legislatore e non solo su un tema di così grande importanza e rilevanza. Le parole devono creare dialettica, devono creare dialogo, non devono creare odio”. (PO / Roc) ////
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