“La nostra intenzione, se la Russia conferma il suo inadempimento dell'accordo di tregua di trenta giorni, è di imporre nuovamente sanzioni contro Mosca, e di imporle nei prossimi giorni, in stretto collegamento con gli Stati Uniti d'America. Del resto, ne abbiamo già imposte diverse decine”. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, in una lunga intervista andata n onda nella serata di ieri su TF1. L’inquilino dell’Eliseo ha menzionato in particolare le “sanzioni secondarie” per i “rivenditori” di “servizi finanziari” o di “idrocarburi”. Il Capo dello Stato francese, tuttavia, ha affermato che a suo dire non esisterebbe “nessun quadro giuridico” per l'utilizzo dei beni russi congelati, ritenendo che il ricorso a questa modalità non sarebbe “una buona soluzione”.
Per la prima volta, il presidente francese ha ammesso che non è realistico pretendere che Kiev riguadagni il cento per cento dei territori conquistati dalla Russia. “La guerra deve finire e l'Ucraina deve essere nella migliore posizione possibile per avviare quei negoziati” che “permetteranno di affrontare le questioni territoriali. E persino gli stessi ucraini hanno la lucidità di dire che non saranno in grado di riprendersi tutto ciò che è stato preso dalla Russia dal 2014”, ha detto Macron, senza citare alcuna regione in particolare.
Quanto alla presenza del presidente russo Vladimir Putin a Istanbul da giovedì, il capo dello Stato ha sottolineato di non avere “alcuna informazione privilegiata”, evidenziando che è stato proprio il leader del Cremlino a proporre questo incontro. Al tavolo della pace, ha detto ancora Macron, l’obietto dell’Europa è quello di “Ottenere un cessate il fuoco di trenta giorni su terra, aria e mare per discutere la questione dei territori e delle garanzie di sicurezza”.
ARMI NUCLEARI. Riguardo alla condivisione delle armi nucleari, Macron ha ribadito che la Francia è “pronta ad aprire” una discussione sullo schieramento di aerei francesi dotati di testate nucleari in altri paesi europei, in modo simile a quanto stanno facendo gli americani per condividere il loro ombrello atomico. “Definirò il quadro in modo ufficiale nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, ha dichiarato l’inquilino dell’Eliseo. Tuttavia, ha specificato tre condizioni per questa riflessione sulla deterrenza nucleare francese: “La Francia non pagherà per la sicurezza altrui”; inoltre, questo potenziale dispiegamento "non avverrà a scapito di ciò che serve a noi” e infine “la decisione finale” sull’uso di tale arma “spetterà sempre al Presidente della Repubblica, capo delle forze armate”.
GAZA. Restando sui temi internazionali, Macron ha affrontato anche la questione mediorientale. Quando l’intervistatore gli ha domandato se avrebbe definito “genocidio” le azioni commesse da Israele nei territori palestinesi, il presidente ha affermato che “Non spetta a un leader politico utilizzare questo termine”. Quella di Gaza, ha aggiunto, “È una tragedia umanitaria ed è orribile. Il mio compito è fare tutto il possibile per fermarla. È stata una delle cose peggiori che abbia mai visto”. Macron ha definito le azioni del governo di Benjamin Netanyahu “inaccettabili” e “vergognose”, ribadendo la necessità della soluzione a due Stati. (14 MAG - deg)
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