Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito anche ieri in una conferenza stampa a Kiev di essere pronto a incontrare Putin in Turchia, sia ad Ankara che ad Istanbul. “Faremo tutto il possibile per far sì che questo incontro si realizzi. Se Putin è davvero pronto a incontrarci, faremo tutto il possibile per concordare un cessate il fuoco. Devo concordare un cessate il fuoco con lui, perché solo lui può decidere in tal senso”. Zelensky ha inoltre affermato che l'Ucraina si è rivolta a Trump, proponendogli di unirsi ai negoziati. “Non conosco la decisione del presidente americano, ma, in ogni caso, se confermasse la sua partecipazione, penso che darebbe un ulteriore impulso a Putin affinché sia presente anche se – ha aggiunto - penso che Putin non voglia che la guerra finisca, non vuole un cessate il fuoco, non vuole negoziati”. Zelensky ha quindi invitato i partner occidentali ad applicare le sanzioni “più severe” contro Mosca qualora Putin si rifiutasse di incontrarlo in Turchia. Intanto, tra oggi e domani il leader di Kiev incontrerà ad Ankara anche il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan
A parlare ieri è stato anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha il quale ha accolto con favore gli sforzi dei partner di Kiev per garantire un cessate il fuoco di 30 giorni e sostenere i negoziati diretti. In particolare, ha ringraziato i ministri europei dell'incontro di Weimar, nonché i paesi baltici dell'NB8, ritenendo che “Vladimir Putin debba capire che rifiutare la pace ha un prezzo”. Sybiha ha inoltre elogiato gli sforzi del ministro degli Esteri brasiliano, invitando il Paese a “usare la propria voce autorevole nel dialogo con la Russia per garantire che si svolga un incontro diretto al massimo livello con Putin”.
Fatto sta che anche ieri il leader del Cremlino non ha messo da parte la sua retorica muscolare. In un incontro con i membri dell'organizzazione dei datori di lavoro Delovaya Rossiya, che rappresenta le PMI private, il leader del Cremlino ha voluto infatti sottolineare con orgoglio che ogni mese tra 50.000 e 60.000 volontari russi partono per combattere in Ucraina. “Vorrei richiamare l'attenzione su questo punto: mentre le autorità di Kiev attuano una mobilitazione forzata, i nostri uomini vanno lì per una propria decisione, di loro spontanea volontà. In Ucraina ne reclutano 30.000. Qui ne abbiamo dai 50.000 ai 60.000 al mese che vengono di loro spontanea volontà”, ha dichiarato Putin. (14 mag – deg)
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