"La situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe. Quindi, le frammentazioni politiche interne e la crescita debole hanno reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L'uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l'ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile". Usa parole chiare l'ex premier Mario Draghi, parlando alla sessione di chiusura del XVIII Simposio Cotec Europa, presso il Convento di San Francesco, a Coimbra. Parole rinforzate dal capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Oggi abbiamo avuto poc’anzi la possibilità di ascoltare spunti di grande rilevanza e grande interesse da parte di Mario Draghi, il cui rapporto sul futuro della competitività europea sta già contribuendo a orientare le politiche della Commissione Europea per la nuova Europa degli anni a venire - sottolinea Mattarella - Un’Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale. È una sfida epocale per il nostro continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali". "Il nostro Simposio ha quindi il merito di lanciare 'Un appello all’azione' di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione" sostiene Mattarella, per poi aggiungere: "La romanza che abbiamo ascoltato, 'Nessun dorma', potrebbe applicarsi alla nostra Unione". Secondo il presidente "i rischi dell’immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le conseguenze ipotetiche per l’Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche la vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni, così allarmanti, dell’ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale. A questo fine – si osserva nei due rapporti – che occorre mettere in campo misure efficaci e allo stesso tempo ambiziose". Mattarella, il presidente della Repubblica Portoghese Marcelo Rebelo de Sousa e il Re di Spagna Felipe VI hanno partecipato alla sessione di chiusura del Simposio. Il tema di questa edizione è stato “A Call To Action”, un invito ad una cooperazione europea coesa per affrontare i profondi cambiamenti globali in atto. Quest’anno il Summit, che celebra i 20 anni dalla prima edizione (Roma, 2005), segna l’ultimo incontro tra i tre Capi di Stato prima del termine del mandato del Presidente portoghese. Dopo aver assistito alla sessione presentata da Mario Draghi, i tre Capi di Stato hanno concluso i lavori con i loro interventi. (Roc)
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